Perché le scarpe si misurano in numeri? Non c’è quasi niente di più fastidioso di un paio di scarpe troppo strette o troppo grandi, che ci impediscono di camminare senza provare dolore o che rischiamo di perdere ad ogni passo. Ma perché le scarpe si misurano in numeri? L’uomo ha sentito, fin dai tempi più antichi, la necessità di proteggere i piedi da freddo, pioggia, terreni accidentati o violente battaglie e si sono sempre realizzate delle calzature “artigianali” e su misura. Quando però, tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, si iniziò a produrre scarpe in modo industriale con appositi macchinari, fu possibile realizzarne grandissimi quantitativi in breve tempo, divisi in lotti di diverse misure. I numeri che troviamo scritti sulla suola o dentro le calzature, quindi, corrispondono a precise lunghezze: in generale, l’unità di misura con cui si esprimono questi numeri in Europa è il “punto francese”, che corrisponde a 6,6 mm, mentre nei paesi anglosassoni si usa il punto inglese, di 8,4 mm. Se calzate perfettamente un numero 33, ad esempio, il vostro piede dovrebbe misurare circa 21 cm, mentre se avete il 39, dovreste avere i piedi lunghi 25 cm. La prima fabbrica di scarpe della storia a produrre modelli in serie, fu la britannica Mansfield Shoe Company, nel 1892. Oggi hai imparato perché le scarpe si misurano in numeri!