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CURIOSITÀ 11 LUGLIO 2019

Perché molti credono che non siamo mai stati sulla Luna?

Secondo il quotidiano britannico “The Guardian” ci sono voluti 400.000 professionisti della Nasa per mandare Armstrong e Aldrin sulla Luna e una sola persona per diffondere l’idea che fosse tutto falso. L’uomo rispondeva al nome di Bill Kaysing e a quanto pare c’è ancora chi la pensa come lui.

A 50 anni dalla missione spaziale Apollo 11, il 5-10% degli americani, il 12% dei britannici, il 57% dei russi e il 20% degli italiani sostengono che l’allunaggio non sia avvenuto.

Già nel 1974 Bill Kaysing pubblicò un libro con presunte prove della falsificazione delle imprese spaziali.

Addirittura si parlò di finte foto e video, realizzati perfino con l’aiuto di un regista famoso come Stanley Kubrick.

E da allora la teoria del complotto si diffuse a macchia d’olio, trovando oggi nel web il mezzo ideale per contagiare le nuove generazioni.

Secondo Roger Launius, ex capo del dipartimento “Storia” della Nasa, gli americani sono incredibilmente affascinati dalle cospirazioni.

Nel 2001 le teorie del “falso allunaggio” vissero un vero e proprio boom grazie al documentario trasmesso da Fox News che riproponeva le bizzarre “ipotesi” al nuovo pubblico.

Launius ricorda come, durante la messa in onda, l’agenzia spaziale fu invasa da richieste di chiarimenti. Ma secondo lo scrittore Oliver Morton l’idea del complotto extraterrestre è solo un modo per affermare il potere persuasivo dell’America.

Di certo gli anni ’70 sono stati un terreno fertile per idee del genere, e per film come “Capricorn One” di Peter Hyams, ispirato al libro di Kaysing e volto a evidenziare come il governo americano fosse in grado di prendere in giro chiunque.

Oggi le teorie del complotto non demordono. E, sbarco o non sbarco, sempre secondo “The Guardian”, nascono semplicemente dalla noia.

Perché, purtroppo, il confine tra cospirazione e intrattenimento è sempre più spaventosamente sottile.

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