Perché nei cibi vengono indicate le calorie?

Perché nei cibi vengono indicate le calorie? Le calorie indicano l’apporto calorico degli alimenti e l’energia che riescono a fornire al nostro corpo. La caloria non è altro che la quantità di calore necessaria per elevare la temperatura di 1 litro d’acqua da 14,5 a 15,5 gradi. L’unità di misura utilizzata è la kilocaloria, ma nel sistema di misura internazionale si ricorre al kilojoule: 1 kcal corrisponde per l’esattezza a 4,186 joule. Ma perché nei cibi vengono indicate le calorie? Era il 1890 quando Wilbur Atwater iniziò a studiare le calorie ricorrendo ad uno strumento chiamato bomba calorimetrica. Questo attrezzo si basava su una procedura particolare: si posizionava l’alimento all’interno di un vano saturo di ossigeno e si avviava la combustione. Il calore generato veniva utilizzato per riscaldare l’acqua, inserita in un contenitore isolato termicamente. L’aumento della temperatura dell’acqua diventava dunque la misura energetica dell’alimento, definendone l’apporto calorico. Da questi primi esperimenti venne fuori una rudimentale tabella delle calorie. Ci si rese conto però che carboidrati, proteine e lipidi avevano un contenuto calorico differente in base al tipo di alimento: le proteine vegetali ad esempio sono meno caloriche di quelle animali. Ci sono poi alcuni alimenti che vengono considerati molto calorici in considerazione del loro peso ridotto. Ne è un esempio il cioccolato. Altri invece, essendo ricchi di acqua (che non contiene calorie!) sono considerati ipocalorici, classico esempio è l’insalata. Generalmente si calcola l’apporto calorico su 100 gr di alimento. Rispondendo alla domanda iniziale possiamo quindi dire che è assolutamente importante conoscere le calorie e i valori dei vari alimenti per avere un’alimentazione bilanciata e non andare incontro, nel caso di regimi dietetici, a carenze nutrizionali o a consumi eccessivi.