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CURIOSITÀ 29 NOVEMBRE 2019

Perché per chiedere aiuto si lancia un SOS?

Perché per chiedere aiuto si lancia un SOS? Perché per chiedere l’intervento dei soccorsi si lancia un SOS? Il codice “Sos” viene ancora oggi usato per chiedere soccorso nelle comunicazioni radiotelegrafiche. Fu adottato nella seconda metà del secolo scorso, quando cominciò a diffondersi la telegrafia via filo. Solo all’inizio di questo secolo, però, con le scoperte di Marconi, il codice Morse divenne strumento indispensabile per il salvataggio di molte vite nei naufragi, grazie alla trasmissione via etere dalle navi. Le tre lettere S, O ed S furono scelte perché combinate insieme danno un codice facile e inconfondibile, essendo costituito, nel linguaggio Morse, dalla successione di tre punti, tre linee e tre punti (. . . _ _ _ . . .). Quando l’alfabeto morse venne abbandonato e i puntini e le linee si tradussero effettivamente in SOS, ogni nazione diede una spiegazione diversa all’acronimo. Gli inglesi adottarono il “Save Our Ship”, ovvero “salvate la nostra nave”; noi italiani, invece, decidemmo di optare per il più melodrammatico “Salvateci o soccombiamo”. A prescindere dal significato, ogni volta che una stazione radio riceveva questo segnale, doveva necessariamente sospendere ogni trasmissione per non creare interferenze. Il codice “Mayday”, invece, è stato adottato dopo l’ultima guerra con la diffusione delle comunicazioni radiofoniche, essendo “esseoesse” troppo sibilante e confondibile. L’espressione deriva dalla pronuncia dell’ultima parola della frase francese “venez m’aider”, ovvero venite ad aiutarmi.

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