Secondo Ippocrate sbadigliando si scaccia l’aria cattiva dai polmoni. Ma è proprio così? Scopriamo insieme a cosa è dovuto questo comunissimo gesto.
Stando a quanto sostenuto dalla scienza, lo sbadiglio non serve a fornire ossigeno al cervello. In alcuni casi può produrre soddisfazione o addirittura piacere fisico. Per molti si tratta di un riflesso di attivazione del cervello, ne è prova il fatto che dopo che sbadigliamo siamo generalmente più attenti e lucidi. Tuttavia, non si sa se sia lo sbadiglio a svegliare il cervello o quest’ultimo che, svegliandosi, porta a sbadigliare.
Dove nasce lo sbadiglio
I centri cerebrali che generano gli sbadigli sono situati nel tronco encefalico, accanto ai centri respiratori e a quelli che controllano i muscoli mimici di volto, deglutizione e respirazione. Ma per alcuni studiosi esiste un controllo superiore dello sbadiglio: l’input arriva dall’ipotalamo alle strutture cerebrali, spiegando in questo modo l’origine degli sbadigli “da fame”, condizione regolata proprio dall’ipotalamo. Non è tutto: per altri studiosi pare esserci un legame con la corteccia superiore, in quanto molti di noi hanno la capacità di sbadigliare a comando.
Sbadiglio, tutte le teorie
Piuttosto che segnale di stanchezza, gli sbadigli potrebbero essere segno di repentini cambiamenti di stato, tant’è che si apre la bocca quando si passa dalla sazietà alla fame, dalla noia all’attenzione o dal sonno alla veglia, automatismo che può essere notato anche nel mondo animale.
Perché lo sbadiglio è contagioso
Ciò che è certo è che lo sbadiglio è contagioso, tanto per noi umani quanto per moltissimi mammiferi, portando i soggetti a sintonizzarsi empaticamente l’un l’altro. In accordo con gli studi dello psicologo evoluzionista americano Steven Platek, la tendenza suscettibile allo sbadigliare in modo contagioso si associa all’attivazione delle regioni del cervello impiegate nei processi cognitivi di tipi sociale; in parole semplici, gli individui che riescono a mettersi meglio nei panni altrui si fanno contagiare di più dagli sbadigli rispetto a coloro che restano indifferenti – o quasi – alle vita degli altri.
