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CURIOSITÀ 25 OTTOBRE 2019

Perché si chiamano società offshore?

Perché si chiamano società offshore? Quando si parla di finanza e capitali economici si sente spesso il termine offshore. Ma cosa si intende esattamente con questa parola? Se offshore significa letteralmente “estero”, “in alto mare” o “fuori dalle acque territoriali”, utilizzato in ambito finanziario sta ad indicare società costituite in paesi in cui si pagano imposte molto basse, conti correnti aperti in queste realtà oppure operazioni finanziarie ivi realizzate. Esistono vere e proprie liste nere create dagli uffici tributari dei vari paesi, nonché, a livello internazionale, dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che elencano questi paradisi fiscali con regimi notevolmente agevolati. Le società offshore sono dunque registrate al di fuori del paese di residenza in base alle leggi dello stato ospite, ma operanti al di fuori della giurisdizione di quest’ultimo. In questi paradisi, di norma, sono previsti scarsi controlli. Per un soggetto residente in qualsiasi stato non è illegale creare una società offshore, ma in Italia, dal 2005, il Ministero della giustizia ha stabilito che le società che controllano realtà registrate in paesi a regime agevolato debbano rispettare un regolamento definito dalla Consob, pena il rilevamento di irregolarità e la denuncia al tribunale competente.

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