Ma cosa c’entrano le carte da gioco quando non si accetta qualcosa o si vogliono frenare le avances di persone indesiderate? E’ capitato più o meno a tutti di confrontarsi, soprattutto in amore, con un secco “no”, una situazione molto ben delineata che gli italiani traducono con una frase bizzarra ma efficace: dare o ricevere, appunto, il due di picche. Cuori, Quadri, Fiori e Picche sono i semi delle carte francesi e le picche sono quelle che valgono di meno. In più, essendo il due la carta minima in qualsiasi gioco e per qualsiasi seme, il due di picche è la più bassa in assoluto tra le cinquantadue che compongono il mazzo. Associato metaforicamente alla vita di tutti i giorni, quindi, il due di picche ha un significato ben preciso: togliere, a chi lo possiede, qualsiasi speranza di vittoria. Gli appassionati sapranno che questa locuzione è legata anche ad un’altra frase, connessa con le carte da gioco napoletane: dare il due di coppe o il due di bastoni. Il significato ovviamente è il medesimo: rifiutare qualcosa o rispondere negativamente ad una precisa richiesta, allontanando anche in modo incivile chi tenta l’approccio indesiderato. Per estensione, infine, si usa dire anche ‘valere quanto un due di picche’ o un due di bastoni: entrambe le frasi indicano chi, in un preciso contesto, non ha alcuna voce in capitolo.