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CURIOSITÀ 08 APRILE 2019

Perché si dice fare il biscotto?

Perché si dice fare il biscotto? Da diverso tempo nel mondo dello sport si sente parlare di “biscotti”. Ma nonostante il termine derivi dal latino medievale “bis-coctus”, ovvero cotto due volte, il modo di dire “fare il biscotto” non ha nulla di culinario. Infatti questa particolarissima espressione viene oggi utilizzata in ambito sportivo per indicare una situazione specifica nella quale due parti si mettono d’accordo per trarne un vantaggio reciproco, a discapito di qualcun altro. “Preparare un biscotto” è diventato così un originale sinonimo per dire “truccare a proprio vantaggio” l’esito di una gara o di una competizione. Ma sull’origine di questo simpatico modo di dire ci sono ben due scuole di pensiero. La prima, più conservativa, sostiene che “biscotto” indichi il risultato truccato simboleggiando, come suggerisce l’etimologia, un dolce cotto due volte da mani diverse e quindi in grado di accontentare parti differenti. L’altra ipotesi vede invece l’espressione legata al mondo dell’ippica e in particolare alle scommesse clandestine. Il “biscotto”, in questo caso, sarebbe una galletta inzuppata di sostanze illegali e data al cavallo per alterarne le prestazioni. Il dolce era quindi il mezzo tramite il quale una o più parti potevano falsare il risultato di una gara, a loro vantaggio e a svantaggio di tutti gli altri. Aldilà di quale sia l’origine veritiera di “fare il biscotto”, l’espressione è stata adottata in modo trasversale in tutto il mondo sportivo con modalità diverse e finalità analoghe.

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