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CURIOSITÀ 20 GIUGNO 2019

Perché si dice giorni feriali?

Nonostante l’assonanza, non c’è niente di più lontano tra il sostantivo ferie e l’aggettivo feriale. Il primo ci fa subito pensare a spiaggia, mare, tuffi, cocktail. Il secondo a scrivania, computer, ufficio. Ma perché si dice giorni feriali per indicare quelli lavorativi dal lunedì al sabato? All’epoca dell’Impero Romano, il termine “feria” indicava il giorno dedicato a celebrare le divinità, nel quale era proibito tenere processi e convocare comizi: da qui è derivato ferie, cioè la vacanza, il periodo di riposo dal lavoro. Il sostantivo feria ha assunto, col cristianesimo, una variazione di significato ed è passato ad indicare i giorni della settimana, esclusi il sabato e la domenica, dedicati alla celebrazione di un santo. Onde evitare i consueti nomi di origine pagana, i giorni vennero distinti con un numero progressivo dal lunedì feria secunda al venerdì feria sexta. Il sabato mantenne invece la denominazione ebraica e la domenica, primo vero giorno della settimana, venne indicata come “giorno del Signore”. L’uso odierno del sostantivo al femminile plurale ferie conserva il significato originario di periodo festivo, di riposo per lo più estivo. L’aggettivo feriale (dal latino ferialis), invece, ha seguito semanticamente la via del calendario ecclesiastico, indicando i giorni della settimana non festivi, non dedicati cioè alla celebrazione di solennità di Gesù o della Madonna e per questo lavorativi.

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