Perché si dice “il diavolo fa le pentole e non i coperchi”? Detto popolarissimo, ripreso anche da personaggi illustri della nostra letteratura, è conosciuto anche in altre varianti. Ma perché si dice che “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”? Lucifero è di sicuro la creatura malvagia per eccellenza. Essendo, però, imperfetto, in quanto dissimile da Dio, spesso le sue malefatte sono destinate ad essere scoperte. Dire che “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi” si riferisce infatti proprio a questo: Belzebù può creare sì facilmente situazioni maligne, ma non riuscire a nasconderle a lungo; proprio come una pentola senza coperchio, che in quanto tale ne svela il contenuto. In poche parole le malefatte sono destinate a venire presto a galla. Come accennato, il detto è stato ripreso anche da scrittori celebri e autorevoli, come ad esempio il padre de “La Ciociara” Alberto Moravia. Presente già nel Tommaseo-Bellini, il più importante dizionario della lingua italiana realizzato nel periodo del Risorgimento, la simpatica e un po’ macabra espressione si ritrova nei vari dialetti del nostro Paese e anche nelle altre lingue. In inglese, ad esempio, diventa “the devil is in the details”, ovvero “il diavolo è nei dettagli”, perché è proprio lì che… “casca l’asino”!