Perché si dice machiavellico? Il termine “machiavellico” è oggi utilizzato come sinonimo di cinico, freddo e calcolatore, facendo riferimento ad azioni astute e senza scrupoli. Questo aggettivo nasce da un’interpretazione critica della dottrina politica dello storico Nicolò Machiavelli, secondo cui il fine ultimo della stessa dovesse essere la promozione della forza di uno Stato e che ogni mezzo utile per raggiungerlo fosse quindi lecito. Da qui l’attribuzione della famosa e iconica frase “il fine giustifica i mezzi”, in realtà mai scritta o pronunciata dallo scrittore fiorentino. Ne “Il Principe”, Machiavelli parla della crudeltà e della pietà, chiedendosi se per un capo di stato sia meglio essere amato o temuto. L’autore sostiene che il “principe” ideale debba essere considerato pietoso e non crudele, ma debba anche prestare attenzione a non usare in modo sbagliato la sua pietà. Perché essere troppo buono potrebbe creare danni, tanto quanto essere troppo crudele. Nell’accezione moderna, invece, il termine “machiavellico” fa riferimento ad un modo di pensare e di comportarsi sottile ed intrigante, sintetizzando in maniera inesatta il pensiero politico del filosofo, che ha visto fare del suo nome un equivalente di cinismo e spregiudicatezza.