Sappiamo che ogni scherzo vale, che ci si traveste e che finisce sempre 40 giorni prima di Pasqua: ma perché si festeggia il Carnevale? Il Carnevale è una festa tipica delle popolazioni di fede cristiana e il suo nome è probabilmente la trasformazione dell’espressione latina “carnem levare”, cioè “eliminare la carne”: il martedì grasso, infatti, era l’ultimo giorno in cui si poteva mangiare la carne prima del periodo di “magro” della Quaresima che iniziava il mercoledì delle ceneri. L’origine della ricorrenza è antichissima, così come l’usanza di mascherarsi e fare baldoria, presente già nell’Egitto dei Faraoni, a Babilonia e nella Roma Imperiale ed è simbolo di rinnovamento in vista della primavera e di comunicazione con le anime trapassate: una cosa simile avviene anche per Ognissanti, cioè Halloween, che però cade solo nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre e deriva dalla cultura celtica. Lo scopo di lasciarsi andare ogni anno al caos per qualche giorno, quindi, deriva da antichi riti pagani di passaggio che dovevano scacciare il freddo e le carestie invernali per lasciar spazio all’abbondanza della bella stagione: come per quasi tutte le altre feste tradizionali, ad esempio il Natale, i primi cristiani mantennero gli stessi periodi dei vari festeggiamenti romani, sostituendoli però con il ricordo delle diverse tappe della vita di Gesù. Oggi hai imparato perché si festeggia il Carnevale!