Perchè si formano gli tsunami? Da più di un decennio, i media parlano di onde anomale e maremoti devastanti definendoli con il termine giapponese “tsunami”, che letteralmente significa “onda contra il porto”: da cosa ha origine questo fenomeno dall’immane potenza distruttiva? Gli eventi che generano gli tsunami sono terremoti sottomarini di magnitudo superiore all’8° grado della scala Richter, improvvise eruzioni di vulcani sommersi o enormi frane sott’acqua. Anche quando uno tsunami ha origine in mare aperto, isole e zone costiere che si trovano sulla traiettoria del moto ondoso sono tutt’altro che al sicuro: è proprio quando si avvicina alla terraferma, dove il fondale è meno profondo, che l’onda acquista più potenza e sollevandosi forma cavalloni giganteschi, che si abbattono sui litorali spazzando via ogni cosa. I fenomeni tellurici subacquei creano fenditure e deformazioni sul fondo marino che innescano lo spostamento di grandi masse d’acqua: in superficie, i movimenti producono onde lunghe anche centinaia di chilometri, che si propagano a raggiera negli oceani, raggiungendo la velocità di 700 km orari. Le zone più colpite sono Giappone, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Hawaii, Fiji e Samoa, le cui scogliere frenano bruscamente i maremoti oceanici: non potendosi disperdere, la loro energia crea onde alte anche 20 metri.