Perché solo alcuni terreni sono coltivabili? Lo strato della crosta terrestre a contatto con l’aria si chiama “suolo” ed è una coltre più o meno compatta di terriccio, composto da diversi tipi di detriti rocciosi e sostanze organiche: è proprio la presenza di “humus” derivato da esseri viventi decomposti che permette lo sviluppo dell’agricoltura in una determinata zona. I tre principali tipi di suolo agrario classificati, prendono il nome dalla sostanza presente in maggior percentuale al loro interno, cioè sabbia, limo o argilla. Per distinguerli anche senza analisi chimiche, si può prenderne una zolla e sfregarla tra le mani: se ad esempio la terra è granulosa e sembra dissolversi, significa che è molto sabbiosa, mentre se si riesce a compattarla e a darle una forma, è sicuramente ricca di argilla. E’ importante sapere anche se il terreno è più o meno acido per poter scegliere i migliori vegetali da seminare, ma l’assenza o la scarsità di determinati minerali come calcio, azoto, magnesio, potassio ecc. fa la differenza, determinando un campo più o meno buono per la coltivazione. Una terra completamente priva di sali, diventa arida e non è più possibile farci crescere quasi nulla: un esempio, è costituito dall’Irlanda, sul cui territorio è ormai possibile coltivare praticamente solo patate. Oggi hai imparato perché solo alcuni terreni sono coltivabili!