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CURIOSITÀ 14 GENNAIO 2022

Pesce arciere: la curiosa abilità che non ti aspetti

Il Pesce arciere ha una curiosa abilità scoperta da poco dalla scienza: sembra che infatti sappia capire il volume numerico gli oggetti che gli vengono messi di fronte. Ma come si è arrivati a questa conclusione?

Pesce arciere: lo studio sulla sua capacità di contare

Sono tante le ricerche e le curiosità legate a certi tipi di pesce. È arrivata la conferma che il pesce arciere sa distinguere tra quantità numeriche maggiori e minori. La notizia è importante perché potrebbe significare che come lui, anche altre specie simili di pesci sanno fare di conto allo stesso modo. La scoperta è stata fatta nel Cimec, Centro interdipartimentale mente/cervello, dell’Università di Trento, da un team di ricercatori guidato dal professor Giorgio Vallortigara. Loro hanno voluto studiare cosa succedeva se davanti ai pesci venivano messi degli “spunti numerici”, che non sono ovviamente i numeri. Si tratta infatti di rappresentazioni grafiche che usiamo noi per indicare le quantità, ovvero dei pallini raggruppati in modo diverso sia per quantità, sia per forma.

Pesce arciere: cos’è e perché è rilevante

Il pesce arciere, nome scientifico Toxotes jaculatrix, è originario dell’Asia e dell’Australia. La sua particolarità è che caccia gli insetti sparando gocce d’acqua dalla sua bocca. I ricercatori hanno sfruttato questa sua caratteristica capacità di colpire gli insetti per “allenarli a scegliere dei gruppi di numeri specifici”.
“Presentavamo delle silhouette di insetti, rinforzando la risposta (cioè lo sputo verso la figura n.d.c.) con il cibo. Poi abbiamo sostituito gradualmente il disegno dell’insetto con uno stimolo di nostro interesse, in questo caso i pallini”, ha raccontato Potrich. “Alcuni pesci sono stati addestrati a scegliere un numero minore, altri quello maggiore, ottenendo la conferma che distinguono proprio tra il più e il meno, secondo una capacità numerica. Non si può dire che contano, ma discriminano gruppi di numerosità“.

La novità della ricerca sta proprio in questo. Si sapeva già, infatti, che i pesci sanno distinguere tra quantità. Per esempio quando scelgono di stare in un banco più grande per difendersi dai predatori, ma si credeva che fosse perché vedevano l’estensione spaziale del gruppo. Invece, il team di Vallortigara ha dimostrato che se i puntini sono inseriti in una stessa forma, o raggruppati in una stessa densità, il pesce arciere sa discernere proprio la quantità, o, per precisione scientifica, “la numerosità in senso discreto”.

“È una scoperta importante perché toglie ogni dubbio in proposito – dice Potrich -. È chiaro che per tutti gli animali distinguere le quantità è essenziale: serve a farsi scudo di un branco più grande contro i predatori, a scegliere dove c’è più quantità di cibo e dove ci sono più individui per l’accoppiamento. Ma soprattutto per i pesci restava il dubbio che la scelta dipendesse da altre variabili, come ad esempio l’ampiezza del branco, o la sua densità”.

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