In molti si stanno chiedendo se preferire il piano cottura a induzione rispetto a quello a gas possa essere un modo per risparmiare. Scopriamolo insieme.
Innanzitutto, occorre sapere che il piano a induzione si “attiva” solamente quando la pentola entra in contatto con la superfice, senza sprechi di calore o di energia.
Il costo d’acquisto fa storcere il naso
Partiamo da un dato indiscutibile: aquistare il piano a induzione tutt’oggi costa tanto. Per un piano basic, ovvero con funzioni limitate, si possono spendere circa 300 euro, prezzo che sale oltre i 1000 se si scelgono funzioni extra avanzate. Va detto che il piano a induzione acceso consuma parecchia energia; necessita quindi di un aumento del numero di Kw, tant’è che di norma si chiede al proprio fornitore di energia elettrica un aumento di potenza (ad esempio dai 3 kW iniziali a 4,5 o più).
I “pro” sono parecchi
Rispetto al piano a gas, quello a induzione permette distribuzione uniforme del calore e cottura omogenea, riducendo notevolmente i tempi di cottura. Poi, i piani in vetroceramica sono facilissimi da pulire rispetto al classico piano a gas e ciò si traduce in meno spreco d’acqua.
In definitiva, in termini d’efficienza energetica è sicuramente preferibile il piano a induzione, con un’efficienza del 90% (quella del piano a gas è “appena” del 50%). Last but not least, il piano a induzione fa bene all’ambiente, confermandosi rispetto al gas come la scelta più ecosostenibile.