Pochi lo sanno ma Collodi fu costretto a cambiare il finale della storia di Pinocchio, il burattino bugiardo. Scopriamo insieme tutta la verità.
IL MACABRO FINALE
“Pinocchio” è senza dubbio il libro italiano per bambini più celebre e venduto nel mondo. In realtà, prima di diventare romanzo era un racconto a puntate, pubblicato nel 1881 sul “Giornale per i bambini”: negli 8 episodi venivano illustrate le avventure del burattino e di suo padre Geppetto.
A differire dalla vicenda che tutti conosciamo era il finale: infatti, Pinocchio non diventava un bambino in carne ed ossa ma moriva impiccato ad un albero per mano del Gatto e della Volpe.
LA PROTESTA DEI LETTORI E LA FAMA
I lettori del giornale scrissero in massa per protesta alla redazione della rivista, chiedendo che l’autore cambiasse l’epilogo. Seppur restìo, Collodi accontentò le richieste dando al burattino un lieto fine.
Il libro di “Pinocchio” è stato tradotto in circa 240 lingue. A contribuire alla sua fortuna è stato senza dubbio il cartoon Disney del 1940, che ha fatto entrare nel cuore di generazioni e generazioni anche il personaggio di Jiminy the Cricket, il grillo parlante eletto dalla Fata Turchina “coscienza” del burattino.
Altre trasposizioni degne di nota sono: lo sceneggiato tv “Le avventure di Pinocchio” (1972) di Luigi Comencini con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida, “Pinocchio” (2002) di e con Roberto Benigni e l’esclusiva Disney+ “Pinocchio” (2022), action movie con Tom Hanks.
