Napoli (askanews) - Pizza e' la parola italiana piu' diffusa nel mondo e ogni giorno solo in Italia se ne sfornano circa 5 milioni.
La pizza e' insomma uno dei prodotti di punta del Made in Italy, un piatto in cui si identifica una nazione.
Anche per questo non e' stato poi cosi' difficile raggiungere il traguardo record di un milione di firme e puntare dritto a quota due milioni per convincere l'Unesco a fare dell'arte dei pizzaioli napoletani un patrimonio immateriale dell'umanita'.
Dal 4 all'8 dicembre 2017 a Seul ci sara' la riunione del sottocomitato dell'Unesco, composto da 24 paesi, che si esprimera' sulla candidatura.
Adesso parte l'ultima fase della campagna che punta a superare i due milioni di firme per far diventare la pizza la piu' popolare delle candidature nella storia dell'Unesco.
Entrare nella lista Unesco sarebbe un ricoscimento molto importante per Napoli.
E avrebbe un grande significato, secondo il promotore della campagna e della petizione pizzaUnesco, Alfonso Pecoraro Scanio: 'Serve riconoscere che l'arte della pizza e' nata qui.
Che nel mondo il prodotto piu' diffuso del pianeta e' originario di questa citta' e che chi vuole imparare a fare la pizza a regola d'arte almeno una volta nella vita deve venire ad assaggiarla qua, nella capitale della pizza nel mondo'.
La candidatura e' sostenuta da persone di 50 paesi.
L'associazione pizzaiuoli napoletani si sta muovendo in tutto il mondo per cercare adesioni.
Nel 2017 si raccoglierannno firme a Taiwan, in Giappone, Russia e Cina.