Nonostante sia proibito l’utilizzo di armi nucleari, sembra che gli USA negli anni si siano adoperati nella costruzione di altri progetti per la distruzione di massa, come il Progetto Thor. Esattamente questo progetto prevede dei satelliti (che per alcuni si trovano già in orbita) da lanciare intorno alla Terra, armati di cilindri al tungsteno, dotati di un sistema di guida computerizzato, la cui potenza esplosiva è pari a quella di un’arma nucleare che si insinua nel terreno, ma senza ricadute. L’idea è quella di utilizzare l’energia cinetica di un vettore al tungsteno, che viaggia ad otto km al secondo, come una bomba nucleare tattica. Insomma, l’ultima frontiera delle guerre globali sarà combattere direttamente nello spazio, George Lucas con “Star Wars” non si era poi così sbagliato… Invece di centinaia di piccoli proiettili da poche migliaia di piedi, Thor prevede un grosso proiettile da qualche migliaio di miglia sopra la Terra. Una sorta di fascio di aste di tungsteno che dall’orbita può penetrare la Terra per centinaia di metri, distruggendo eventuali bunker o siti sotterranei segreti. Un’arma del genere potrebbe distruggere un bersaglio in 15 minuti. Naturalmente in base al Trattato Outer Space le armi di distruzione di massa poste in orbita o nello spazio esterno sono proibite. Ma non si vietano le attività stabilite dal diritto naturale alla legittima difesa, perciò un satellite equipaggiato con armi cinetiche resta legale. Anche se i costi sono elevati e le difficoltà di mantenere tali piattaforme in orbita sono evidenti, con i nuovi stanziamenti destinati alla difesa, voluti dall’amministrazione Trump, il Progetto Thor potrebbe diventare realtà.