Con l’estate, si sa, tornano anche api, vespe e calabroni. Ecco come i soggetti allergici devono comportarsi con questi pericoli stagionali.
In chi allergico una sola puntura può portare ad uno shock anafilattico, dagli esiti potenzialmente gravissimi. A confermarlo è una ricerca condotta dagli specialisti dell’AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri).
Le reazioni post puntura, in chi predisposto, possono essere di quattro tipi: la forma più blanda si manifesta come una specie d’orticaria generalizzata, a cui si associano vertigini, nausea, vomito, diarrea e senso di peso al torace se il quadro è più importante; si arriva poi alla terza fase, quella più grave, in cui l’edema della glottide (una sorta di restringimento per le vie attraverso cui passa l’aria) impedisce di respirare e deglutire correttamente, proprio come accade durante una crisi asmatica seria. La quarta forma può risultare mortale, portando a calo della pressione arteriosa, perdita di coscienza e collasso.
Sul fronte delle cure, in termini generali, per i primi due livelli ci si basa soprattutto su farmaci antistaminici e derivati del cortisone; per le altre forme occorre invece avere a disposizione una fiala di adrenalina predosata.
Tuttavia chi sa di essere allergico è bene che pensi alla prevenzione: esiste infatti la possibilità di sottoporsi ad una terapia desensibilizzante specifica.
Non in ultimo le persone allergiche è opportuno che evitino di dedicarsi al giardinaggio e di frequentare aree verdi con alberi da frutto, proteggendosi con cappello, maglia e pantaloni lunghi se in aree potenzialmente pericolose.
Altri consigli degli esperti, poi, sono quello di evitare di muoversi di scatto (specialmente al cospetto dei calabroni) e quello di non indossare vestiti neri o di colori sgargianti e profumi e deodoranti particolarmente intensi.
A cura di Federico Mereta, giornalista scientifico