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BUONO A SAPERSI 18 MARZO 2022

Putin e i lingotti d'oro, come vuole aggirare le sanzioni

Il parlamento russo ha approvato una legge che autorizza le banche del Paese a vendere le proprie riserve auree ai privati

C’è però una condizione: il pagamento deve essere corrisposto in ‘valuta pregiata’, ovvero dollari o euro.

Putin, l’escamotage finanziario che potrebbe salvare la Russia dal default tecnico

L’obiettivo della legge è evidentemente quello di aggirare le sanzioni imposte dall’occidente, che stanno isolando l’economia russa.

Ad oggi la riserva aurea della Nazione, ovvero l’insieme dei lingotti d’oro detenuti dal Paese guidato da Putin, vale circa 123 miliardi di dollari.

Le riserve di lingotti sono aumentate in maniera costante successivamente all’annessione della Crimea del 2014.

Gli Stati Uniti stanno già istituendo delle contromisure per contrastare questa mossa di Putin: il Congresso ha presentato una proposta di legge il cui obiettivo finale è bloccare, o almeno intralciare, la possibilità che il Cremlino riesca a finanziarsi grazie alle sue riserve auree.

Si tratta di un disegno normativo relativo a delle sanzioni che andrebbero a colpire qualsiasi cittadino statunitense che dovesse comprare oro dalla Russia.

Potrebbe essere definito, come ha già fatto qualche analista, un sistema di sanzioni di secondo livello.

La senatrice democratica Maggie Hassan ha sottolineato come l’intento degli Stati Uniti sia evitare che Putin renda inefficaci le sanzioni primarie, queste le sue parole:

“Questo disegno di legge è stato voluto sia dai democratici che dai repubblicani, chiude una falla legislativa che stava diventando a dir poco problematica, una sorta di vuoto normativo che consentiva alla Russia di svendere le proprie riserve auree per rifinanziare la sua economia segnata dagli effetti della guerra e dalle prime sanzioni.

Gli Stati Uniti e i nostri alleati non devono perdere tempo, dobbiamo essere precisi ed efficaci per resistere a questa aggressione russa. Dobbiamo essere certi di aver chiuso le strade alternative che Putin potrebbe perseguire per aggirare le sanzioniâ€.

Davide Tentori, Research Fellow dell’Osservatorio Geoeconomia di ISPI, sottolinea tuttavia come come l’oro pur costituendo un vero e proprio ‘cuscinetto’ di sicurezza e liquidità in situazioni particolari come quella che sta attraversando la Russia in questo periodo storico, è ben più complesso da liquidare rispetto alle riserve in valuta. Tutto questo a prescindere dal blocco appena imposto dagli USA, che probabilmente verrà istituito anche da altri paesi.

Di conseguenza, sottolinea Tentori, “cominciano a crescere in modo consistente le possibilità che la Russia vada in default tecnicoâ€.

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