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CURIOSITÀ 22 DICEMBRE 2022

Qualcuno si è messo in testa di "spegnere" il Sole

La gigantesca eruzione del vulcano Tambora che si verificò in Indonesia nel 1815 provocò l’emissione in atmosfera di una considerevole quantità di polveri e gas. Queste ultime furono la causa dell’oscuramento parziale del Sole che portò, l’anno successivo, a far registrare temperature in tutto il pianeta mediamente inferiori di 0,7 gradi rispetto al solito. Il 1816, l’anno più freddo della storia, viene ricordato come una annata di terribili carestie.

Oggi, a più di due secoli di distanza, c’è chi sta pensando di “spegnere” il Sole. Questa volta non per provocare le medesime carestie, bensì per ridurre gli effetti provocati dal riscaldamento globale.

Quel che può sembrare pura fantascienza, figlia della creatività di un maestro del cinema, è in realtà una scienza ben precisa e si chiama “geoingegneria solare”.

Perché vogliono “spegnere” il Sole

Da svariati decenni la Terra deve fare i conti col surriscaldamento, principalmente causato dall’attività umana. E le discussioni (così come le proteste) per trovare celeri soluzioni a riguardo si susseguono, purtroppo spesso senza risultati rilevanti. Il 2022, secondo gli esperti, è stato l’anno più caldo per il nostro pianeta. E le misure fin qui messe in atto dai potenti della Terra sembrano insufficienti per rispondere all’urgenza.

Ecco perché riflettere parte dei raggi solari non permettendo loro di raggiungere il suolo potrebbe, sulla carta, essere una soluzione, per quanto difficile. Nei primi anni Settanta il sovietico Mikhail Budyko, fu il primo a proporre di immettere in solfuri in atmosfera per riflettere parte della radiazione solare. Si iniziò a parlare di geoingegneria solare solo nei primi anni ’90 e, a oggi, la maggior parte degli studi ha riguardato l’impiego di modelli matematici e simulazioni al computer. Insomma, i progetti restano “virtuali” e non si sa con esattezza quale sarebbe il loro impatto nella realtà, senza considerare che gli scarsi investimenti in materia non hanno permesso uno sviluppo rilevante.

Eppure lo spegnimento (parziale) del sole pare possibile. Un po’ come mettere della carta da forno davanti a una lampadina: meno luce porta meno calore e meno calore porta a temperature più basse.

Gli studiosi ritengono che un uso continuativo di queste tecnologie porterebbe a limitare il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi di aumento della temperatura media planetaria rispetto ai livelli preindustriali.

Ma è possibile oscurare il Sole?

In linea teorica gli studi di geoingegneria solare parlano di come sarebbe possibile modificare temporaneamente la capacità dell’atmosfera di riflettere i raggi solari, aumentando l’effetto schermo che già abitualmente viene svolto dall’atmosfera stessa. La messa in pratica di tale idea non è però semplicissima: occorrerebbero grandi investimenti e un ampio consenso internazionale.

Il progetto non manca di attirare pure critiche da parte di quegli scienziati che lo reputano rischioso, tanto per il clima, quanto per gli equilibri geopolitici tra i Paesi.

Solo pochi mesi fa, l’Università di Harvard era pronta a avviare la sperimentazione per l’immissione di solfuri in atmosfera nel nord della Svezia. Il progetto non venne mai attuato per via delle proteste in Lapponia. I ricercatori pensavano di liberare in volo ad alta quota dei palloni sonda per disperdere sostanze in grado di riflettere i raggi solari.

Ma le conseguenze tangibili sono difficili da prevedere. Una minore insolazione potrebbe portare a ulteriori cambiamenti del clima a livello locale, modificando le precipitazioni con potenziali danni per l’agricoltura. Insomma, intervenire per risolvere un problema potrebbe causarne altri ancora più gravi. Normale ci si interroghi, a questo punto, sulla sostenibilità di tali studi e, soprattutto, sulla applicabilità degli stessi.

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