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BUONO A SAPERSI 15 MARZO 2024

Quali spese fanno arrivare un controllo fiscale

Avrete sicuramente sentito parlare del cosiddetto “redditometro“, lo strumento a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per verificare la compatibilità dello stile di vita del contribuente con il corrispondente versamento delle tasse. Se spendete di più di quello che dichiarate di guadagnare, quindi, dovete necessariamente aspettarvi un controllo da parte del fisco.

Come funziona il redditometro

Sono davvero poche le circostanze grazie alle quali si possano acquistare beni e servizi il cui valore supera le proprie entrate da lavoro dipendente o da libero professionista di più del 20% senza destare sospetti e vanno adeguatamente dimostrate, in caso di controllo.

Una vincita al gioco o una donazione sono praticamente le uniche ragioni che possano giustificare delle spese “pazze”, perchè altrimenti sarà automatico per l’Agenzia delle Entrate indagare se si stiano evadendo le tasse.

Quando si tratta di questioni fiscali, “carta canta”: nel processo tributario, infatti, non sono ammesse testimonianze diverse da quelle riscontrabili tramite una documentazione inequivocabile, come l’estratto che dimostri il passaggio di denaro dai conti correnti di eventuali benefattori al vostro, o la ricevuta di una vincita. In mancanza di questa documentazione tangibile, l’accertamento sarà inevitabile.

E se non si spende nulla?

Risparmiare in modo eccessivo non può non destare sospetti: se sul conto di un lavoratore con uno stipendio modesto si accumula denaro senza che vengano spesi soldi neanche per fare la spesa alimentare, fare rifornimento di carburante o acquistare beni necessari come il vestiario, è normale che si pensi che un contribuente abbia proventi non dichiarati su cui fare affidamento e, di conseguenza, si procede all’accertamento.

Quali sono le spese prese in considerazione dal redditometro

Fortunatamente, sono solo gli acquistidi lusso” ad essere presi in considerazione per far scattare un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, come stabilito dalle più recenti sentenze della Corte di Cassazione. Non bisogna, quindi, preoccuparsi se si è usciti a cena qualche volta in più del solito o se il carrello della spesa si è riempito oltre misura.

Le uscite considerate sono quelle relative a viaggi da sogno o multiproprietà, canoni di locazione, mutui alti per la prima o la seconda casa, polizze assicurative con premi esagerati, auto di grossa cilindrata, assunzione di colf e badanti, acquisto di elettrodomestici ed arredamento.

Ma anche i modelli più recenti e costosi di smartphone, il mantenimento degli animali domestici, l’uso intensivo del Telepass, consumi elevati di energia elettrica, gas e acqua, visite mediche e abbonamenti alla pay TV.

Chi è soggetto ai controlli

Il redditometro si applica solo alle persone fisiche con un reddito fisso da lavoro dipendente o da libera professione e non ad aziende ed attività commerciali. Nei parametri dello strumento si considera la cosiddetta “famiglia fiscale“, quella cioè che comprende il contribuente, il coniuge o il convivente, figli e altri familiari a carico, in base alle informazioni contenute nell’Anagrafe Tributaria.

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