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BUONO A SAPERSI 11 SETTEMBRE 2022

Quando dire di sì costa caro, la trappola da evitare

In un’epoca in cui i call center la fanno da padrone, rispondere al telefono e dire di sì alle volte costa caro. Lo dimostra l’ennesima truffa che ha fatto diverse vittime non solo in Italia.

Un semplice “sì” può essere sufficiente per dare il proprio benestare a dei truffatori che chiamano per mettere in pratica un piano che ha l’obiettivo di rubare denaro all’interlocutore inconsapevole.

Una truffa vecchia che viene modernizzata

Spesso i meccanismi delle truffe sono già stati collaudati e, semplicemente, vengono modificati per adeguarsi ai tempi. Il pishing, con mezzi e modalità differenti, è un tipo di truffa che al giorno d’oggi viene messa in atto giornalmente.

Conti online, modalità di pagamento digitale: sono tutti metodi veloci e pratici, ma che hanno un risvolto della medaglia a cui prestare attenzione. Non solo per mail, ma anche quando si risponde al telefono bisogna fare attenzione alle parole che si pronunciano. Dire di sì, alle volte, anche fuori contesto, può costare caro, letteralmente.

La truffa del sì

Viene chiamata la truffa del sì, quella che vede una vittima ricevere una telefonata apparentemente innocua, per poi rendersi conto di aver accettato inconsapevolmente delle condizioni che l’hanno portata a vedersi svuotare il conto corrente. A tal proposito, ecco come difendersi dalla truffa online da evitare.

Con una semplice frase: “Parlo con Nome e Cognome?” ottengono il sì come risposta. Il passo successivo è estrapolarlo per utilizzarlo fuori contesto a proprio piacimento.

Nella maggior parte dei casi si tratta del consenso all’attivazione di un abbonamento, di cui ci si rende conto solo dopo aver ricevuto la prima bolletta addebitata direttamente sul conto corrente.

Come difendersi

Questi particolari devono servire per difendersi dai tanti malintenzionati. Mai dire “sì”, quindi. Meglio “Sono io” oppure “Certo”. L’affermazione diretta con il sì va usata solo quando si è consapevoli di stare sottoscrivendo un contratto di qualche tipo.

Non bisogna mai fornire per telefono i propri dati personali, anagrafici o di conto. Infine, se per disattenzione si pronuncia “sì”, l’unico modo per correre ai ripari è mandare una raccomandata o una pec alla compagnia telefonica in cui si disconosce l’operazione avvenuta telefonicamente. Per questo esistono delle associazioni con il fine di tutelare i consumatori.

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