È senza dubbio l’attrice italiana più premiata e amata nel mondo. Ma Sophia Loren – due volte Premio Oscar – non ha mai nascosto le difficoltà dell’infanzia, segnata dalla fame, dalla guerra e, forse soprattutto, dall’assenza del padre Riccardo Scicolone.
Quella fra il giovane rampollo di un’agiata famiglia siciliana e la bellissima Romilda Villani – madre dell’attrice – fu una tormentata storia d’amore, fatta di passione, scenate e porte sbattute. Così, quando la sosia della divina Greta Garbo rimase incinta di Sophia fu costretta a fare ritorno dai genitori, a Pozzuoli, e a crescere da sola la piccola.
Ma il cuore, si sa, segue le proprie regole; così, durante un ritorno di fiamma, venne concepita Maria. Una gravidanza non accettata da Riccardo, al punto da spingerlo a mettere in discussione la paternità della bambina.
Sofia e Maria crebbero insieme, unite, nella casa dei nonni; e con loro crebbe anche la voglia di riscatto dalle umiliazioni subite per quel padre assente, che per anni si rifiutò di riconoscere la secondogenita. Ma il destino diventa attivo quando siamo noi stessi a dargli una mano, così, anni dopo, dirà Sophia in un’intervista; e, allora, fu proprio lei a farlo.
Da poco diventata “la Loren” – grazie alla bellezza, al talento e al fortunato incontro col produttore futuro marito Carlo Ponti – utilizzò i primi compensi per comprare il cognome per la sorella; un misto di felicità, tristezza e riconoscenza negli occhi di Maria, che da Villani poté finalmente diventare Scicolone.
Riccardo un giorno si presentò a casa di Romilda, chiedendole di intercedere con Sophia per fargli prestare dei soldi. Sophia, allora, dopo aver ingoiato l’ennesimo boccone, ne approfittò per obbligarlo – in cambio di due milioni di lire – a riconoscere la sorella; un lieto fine dolceamaro, soprattutto per Maria che, nonostante quella piccola vittoria, da allora, nei documenti non ufficiali, ha continuato a volersi firmare Maria, solo ed esclusivamente Maria.