È sorprendente, ma ad oggi circa il 70% degli italiani ha comprato o ricevuto in eredità una seconda abitazione. Ciò è dovuto ad un'abitudine d'investimento che è tipica del Bel Paese: quello nel mattone. Si tratta infatti di una manovra a basso rischio, anche con investimenti degni di nota.
Investire in una seconda dimora, però, non ha le stesse agevolazioni fiscali rispetto al primo acquisto. Per chi mastica un po' di numeri: se l'IVA sulla prima casa si aggira attorno al 4%, quella sulla seconda salirà al 10%.
Questo sempre che non rientri tra i così detti “Immobili di lusso”, che prevedono un rincaro fino al 22%. Ciò però non considera l'acquisto direttamente da privati, che alleggerisce il peso fiscale ad un 2% per la prima e un 9% per la seconda casa.
Le spese non finiscono qui. Ad ogni anno ce ne sono altre da affrontare e tutte senza possibilità di esenzioni fiscali: Tasi, Imu (fino anche a 700 euro), Luce, Gas e Imposta sui rifiuti (almeno 300 euro).
Risparmiare è possibile, occorre però essere cauti. Un modo è affittarla con una riduzione tra il 10% ed il 21%, o anche del 30% ricorrendo al canone concordato.
Altro trucco è intestare la casa ad una persona di fiducia, un parente o simile, ricordandosi che l'intestatario ha tutti i diritti sull'immobile, anche quello di subentrare all'effettivo proprietario.