VIDEO
Cerca video
BUONO A SAPERSI 11 AGOSTO 2021

Radiografia: come funziona e quali sono i rischi

La radiografia è uno degli esami diagnostici più diffusi e prescritti in caso si debba indagare e approfondire lo stato di fratture scheletriche, ma non solo. È un esame clinico che utilizza le radiazioni ionizzanti: queste ultime restituiscono una specie di fotografia bidimensionale in bianco e nero della parte del corpo esaminata.

La radiografia in passato era spesso chiamata semplicemente “lastra”, perché prima che anche questo processo venisse digitalizzato, venivano impiegate delle lastre in vetro. La radiografia è per sua stessa definizione un esame diagnostico che fa parte della sfera medica della radiologia.

Come funziona una radiografia

In sostanza la radiografia viene prodotta da un apparecchio che contiene:

  • un tubo radiogeno (la sorgente) che emette i raggi X;
  • un collimatore con lamelle di piombo che servono a indirizzare i raggi nella zona del corpo da analizzare;
  • un rilevatore che registra le informazioni.

Andando con ordine, la radiografia avviene secondo i seguenti passaggi:

  1. i raggi X attraversano il corpo umano;
  2. il fascio di radiazioni impressiona la pellicola fotografica, che risulterà più o meno intenso in base all’attraversamento dei vari tessuti che compongono il corpo: l’osso, che risulta in radiografia bianco, è il tessuto che oppone la maggior resistenza ai raggi e per questo rimane impresso in modo ben visibile sulla pellicola.

Radiografia: quali sono i rischi per il corpo umano?

Le radiazioni ionizzanti che stanno alla base della radiografia, sono ritenute potenzialmente dannose e cancerogene in quanto in grado di alterare la materia e le cellule dei tessuti, tuttavia bisogna segnalare che sono usate in piccole quantità e che le radiazioni sono un fenomeno del tutto naturale, anche per questo non esiste un numero limite di radiografie a cui un individuo può essere sottoposto.

Il rischio in conclusione è subordinato alla necessità e al pericolo di salute che un paziente correrebbe qualora non si sottoponesse a un esame diagnostico.

Le donne in gravidanza rappresentano invece una categoria a rischio, perché le radiazioni potrebbero causare danni al feto non ancora sviluppato, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. Gli specialisti, dopo un attento consulto medico, in questi casi optano per altri tipi di esami, come l’ecografia o la risonanza magnetica.

3.464 visualizzazioni
Chiudi
Caricamento contenuti...