Nel lontano 1979 i Police cantavano “Message in a bottle”. Un successo internazionale, che ha superato senza difficoltà l’inesorabile scorrere del tempo. Un po’ come fanno i messaggi in bottiglia, in grado di sparire -solo apparentemente- dalla circolazione e poi riapparire all’improvviso tra le mani di qualche ignaro scopritore.
Non è una scena insolita, magari legata esclusivamente alla fantasia di qualche sceneggiatore. Tali ritrovamenti si verificano davvero e con una buona frequenza. Basti pensare al messaggio in bottiglia, scoperto non molto tempo fa nel Michigan, risalente agli anni ’20 del XX secolo (ne abbiamo parlato qui).
La storia che vi raccontiamo in questo articolo, invece, dista dalla precedente circa mille miglia e arriva dal Mississippi: una lettera scritta 40 anni fa e affidata al romanticismo di una bottiglia, rinvenuta e riconsegnata al suo autore.
Ritrovano una vecchia lettera in una bottiglia
Co-protagonista di questa storia è Jeremy Weir, ex preside oggi in pensione e “cacciatore di tesori”. Solo pochi giorni ha ha fatto una scoperta veramente emozionante: una bottiglia con un messaggio all’interno, che galleggiava in un fiume degli Stati Uniti. L’emozione è legata al fatto che quel messaggio era stato composto da un bambino che -con ogni probabilità- aveva appena imparato a scrivere.
L’uomo si è imbattuto nel messaggio in bottiglia durante una battuta di caccia lungo il fiume Pearl, nel Mississippi. In quel frangente ha scoperto una bottiglia di birra Grolsch, una storica azienda olandese. La bottiglia era chiusa con un tappo di ceramica. “L’ho portata a casa e ho iniziato a pulirla, quando ho notato qualcosa all’interno”, ha dichiarato Jeremy Weir. Una volta aperta, all’interno ha trovato un sacchetto di plastica con dentro un biglietto. Non senza stupore, l’uomo ha subito notato la data: 4 giugno 1983.
Il messaggio recitava: “Allo scopritore della mia bottiglia, mi chiamo David Blanks. Vivo a Jackson, Mississippi. Ho 3 anni. Se trovi la mia bottiglia, per favore chiamami. Buona fortuna e buona caccia!”.
Una storia, questa, che ricorda molto da vicino quanto accaduto in Italia tra lo scopritore di un altro messaggio in bottiglia e Ettore, un ragazzo che all’epoca del messaggio aveva soltanto 13 anni (ne abbiamo parlato qui). Anche in questo caso, lo scopritore ha deciso di andare fino in fondo e ha raccontato la sua storia al quotidiano Sun Herald.
La storia del bambino che ha scritto la lettera e l’incontro
Una volta letta la lettera, Jeremy Weir non ha potuto esimersi dal fare un tentativo estremo: cercare quel bimbo che 40 anni prima aveva scritto il messaggio. Il compito è stato facilitato dal fatto che il numero di telefono contenuto nel messaggio era una numerazione di rete fissa, fortunatamente ancora attiva e appartenente ai genitori di David. Inoltre l’indirizzo corrispondente distava non più di 35 miglia dal luogo del ritrovamento.
Una volta individuato e contattato, l’autore del messaggio non poteva credere alle sue orecchie anche perché, avendo scritto quella lettera a soli 3 anni, non poteva certo ricordarsi del suo contenuto. Ma, i genitori di David ancora oggi si ricordano di quando, insieme al figlio, gettarono quella bottiglia nel fiume. “Abbiamo parlato con David e sua moglie e gli abbiamo detto della nostra scoperta. Ovviamente erano estasiati”, ha raccontato Jeremy Weir.
Per il momento i due si sono accontentati di un contatto telefonico, ma si sono promessi di incontrarsi quanto prima, in modo che Jeremy possa avere l’occasione di riconsegnare a David quel messaggio nella bottiglia.