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CURIOSITÀ 10 GENNAIO 2022

Robot: cosa succederebbe se provassero sentimenti?

I robot e l’intelligenza artificiale rappresentano indubbiamente una delle tecnologie più all’avanguardia degli ultimi anni, con nuove applicazioni che vengono costantemente individuate man mano che gli studi e gli esperimenti vanno avanti.

Tuttavia, per quanto evolute e capaci di risolvere problematiche complesse, adattandosi a seconda delle situazioni – è proprio questa capacità di adattamento a rendere “intelligente” un qualcosa di artificiale – le macchine in possesso di IA non sono in grado in provare emozioni.

I robot del futuro proveranno sentimenti?

Secondo l’interpretazione dominante della questione, collocabile ai confini tra scienza e filosofia, i computer non avrebbero alcuna consapevolezza della propria esistenza, condizione indispensabile, quest’ultima, per poter dare un significato emotivo alle informazioni.

L’intelligenza emotiva è invece proprio ciò che definisce l’uomo come tale. Stati d’animo come rabbia, empatia, dispiacere, frustrazione e gioia rappresentano spesso e volentieri la vera spinta propulsiva alla base dei comportamenti umani. Difficile, se non impossibile, affermare ad oggi se la mancanza di emotività dei Robot porrà, in futuro, dei limiti al rapporto di “collaborazione” tra umani ed intelligenza artificiale.

A questo punto la domanda sorge spontanea: in un futuro non molto remoto i robot diventeranno così sofisticati da provare emozioni? Anche questa previsione risulta a dir poco complessa, ciò che c’è di certo è che alcuni studi stanno già puntando a creare una sorta di “sistema di fiducia” in alcune intelligenze artificiali.

L’IA ha già dato dimostrazione di efficacia nel trattamento di pazienti con disturbo post traumatico da stress. Alcuni di questi sono stati sottoposti ad un trattamento di una “terapista virtuale”, settata per fornire risposte adeguate ai pazienti, cercando di far crollare le barriere che abitualmente si instaurano tra il paziente e il dottore. Ci sono anche tentativi di creazione di vere e proprie intelligenze artificiali emotive, il cui obiettivo sarà proprio comprendere le emozioni degli esseri umani, ma in questo senso la ricerca è ancora agli albori.

Oltre al campo medico – scientifico, le principali applicazioni dell’intelligenza artificiale sono da individuare nel settore dell’ingegneria meccanica, delle infrastrutture e dei trasporti, con macchinari sempre più sofisticati, che nel prossimo futuro potrebbero svolgere tutte quelle mansioni che richiedono grandi doti fisiche, sostituendo, di fatto, la mano d’opera umana.

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