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CURIOSITÀ 14 SETTEMBRE 2020

Roma segreta, la città eterna che non t’aspetti

Non solo “grande bellezza”: Roma nasconde anche luoghi tanto suggestivi quanto misteriosi.
Andiamo insieme alla scoperta del volto segreto della città eterna.

1. Sedia del diavolo
Piazza Elio Callistio, un tempo, si chiamava piazza della Sedia del diavolo.
Il nome era dovuto alla costruzione romana, al suo centro, tuttora visibile.
Secondo antiche dicerie, nel passato, chi si avvicinava a questo trono di pietra acquisiva il dono della profezia.

2. Porta alchemica
Campeggia in un angolo di Piazza Vittorio, è l’unico resto dell’antica villa Palombara e pare celi il segreto della pietra filosofale.
Si dice che le sue iscrizioni siano state ispirate da un pellegrino, scoperto nel giardino mentre era intento a cercare una pianta capace di produrre l’oro.
Il pellegrino scomparve misteriosamente, lasciando alle sue spalle una scia del prezioso metallo ed una serie di appunti, gli stessi incisi sul portale.

3. Cripta dei cappuccini
Per gli amanti del brivido imperdibile è questa cripta, sotto la Chiesa di Santa Maria Immacolata di Via Veneto. Qui, oltre a conoscere la storia dell’ordine francescano e ad ammirare un quadro del Caravaggio, si può visitare un luogo mozzafiato: piccole salette in cui “riposano”, in modo bizzarro, i frati deceduti. Le decorazioni interne sono infatti realizzate con le loro ossa!

4. Cimitero acattolico
Questo cimitero, all’ombra della Piramide Cestia, è davvero ricco di mistero.
Molte le lapidi che affiorano dal terreno, fra queste quelle di personaggi illustri come i poeti inglesi Keats e Shelly, Carlo Emilio Gadda e Gramsci.
E qui si trova anche una delle sculture funebri più straordinarie della città: “L’Angelo del dolore”, realizzato per la moglie defunta dallo scultore americano Wetmore.

5. Museo criminologico
Questo museo, in via del gonfalone, è consigliato agli stomaci forti, e permette di “ammirare” strumenti di tortura e d’esecuzione delle pene capitali.
Fra questi, il banco di fustigazione e la spada con cui nel 1559 venne decapitata l’eroina popolare Beatrice Cenci.
Altri cimeli interessanti sono l’abito del celebre boia Mastro Titta e la teca custodente i cervelli dei serial killer.

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