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CURIOSITÀ 17 LUGLIO 2020

Il misterioso lago degli scheletri

Andiamo alla scoperta del lago di Roopkund, un piccolo specchio d’acqua tra le montagne dell’Himalaya, considerato luogo maledetto.

Un lago pieno di scheletri

Nel 1942 una guardia forestale britannica fece una scoperta sconcertante: vide galleggiare sul bordo di questo lago centinaia di scheletri. Essendo tempo di guerra, sua ipotesi fu che quei resti fossero di soldati giapponesi, morti nel tentativo di varcare i confini indiani.

Il governo britannico, terrorizzato dall’idea di un’invasione nipponica, inviò prontamente una squadra di investigatori; l’esame però rivelò tutt’altra verità: le ossa erano molto più antiche! Iniziarono così a susseguirsi una serie di teorie raccapriccianti: chi ipotizzava un sacrificio rituale, chi lo scoppio di un’epidemia, chi una sanguinosa guerra fra tribù.

Il mistero svelato

Fu però una spedizione del 2004 a svelare il mistero di Roopkund: quei corpi, risalenti all’anno 850 d.C., evidenziavano la presenza di due gruppi differenti di persone, una tribù di individui strettamente connessi ed una seconda cerchia indigena più piccola; gli anelli, le lance e le scarpe di cuoio trovate portarono gli esperti a credere si trattasse di pellegrini, probabilmente intenti ad attraversare la valle guidati dalla popolazione locale.

Le piccole e profonde crepe nei loro crani suggerirono, poi, l’idea che la morte fosse dovuta ad una violenta e inaspettata grandinata. Sta di fatto che quei resti rimasero sepolti nel lago per più di 1.200 anni, sino all’incredibile scoperta.

La leggenda dell’Himalaya

Verità scientifica a parte, su queste vette aleggia un’antica leggenda himalayana: si dice che la Dea delle vette, arrabbiata coi pellegrini – che col loro passaggio contaminavano il santuario montano – lanciò una maledizione, facendo letteralmente piovere la morte su chiunque si avventurasse fra le sue bianche cime.

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