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CONSIGLI 09 SETTEMBRE 2021

Sbergia, alla scoperta di un antico (e squisito) frutto siciliano

Conosciamo insieme questo antico frutto siciliano, piccolo come un’albicocca, tondeggiante come una mela e profumatissimo.

Una pesca nettarina dalla polpa bianca e a rischio d’estinzione, tanto nota in sull’isola quanto introvabile nel resto dell’Italia. La sbergia, raccolta fra luglio e i primi di settembre, affonda le sue radici nel passato. La sua coltivazione nella valle del Niceto – alle pendici dei monti Peloritani – è attestata da documenti risalenti al XVI secolo, ma secondo la tradizione il frutto fu importato in Sicilia dagli arabi, a partire dal 965.

Il nome deriva proprio dall’arabo “Al-berchiga”, trasformato poi nel francese “Alberge” sotto la dominazione angioina. Ma le sberge non sono soltanto buonissime, sono un vero toccasana per la salute: ricche d’acqua e di fibre, aiutano l’intestino, inoltre contengono vitamina A, vitamine del gruppo B e C, sali minerali e flavonoidi, noti antiossidanti; insomma, l’ideale per favorire la diuresi e depurare l’organismo. Se vi trovate in Sicilia, non perdete assolutamente l’occasione di assaggiarle.

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