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SALUTE 01 MARZO 2022

Sonno polifonico: benefici e svantaggi del dormire come Leonardo Da Vinci

Scoprite con noi come dormivano Leonardo Da Vinci, Thomas Edison e Napoleone per essere più produttivi.

Il grande Leonardo era solito riposarsi 20 minuti ogni 4 ore. Facendo due conti, dormiva appena 2 ore al giorno. A quanto pare, però, non era il solito: anche Thomas Edison e Napoleone si concedevano pisolini frequenti, al fine di ottimizzare il tempo a disposizione. Questa pratica viene definita sonno polifasico, termine coniato dallo psicologo J.S. Szymanski.

Una tipologia di riposo tipica dei neonati che in età adulta lascia il posto al sonno monofasico. Solamente, con l’avanzare degli anni si torna, poi, progressivamente al sonno polifasico. Secondo la Sleep Foundation, i benefici di questo sonno sono tanti. Fra questi: migliori produttività, prontezza e capacità di memorizzare; maggiore compatibilità con gli orari poco regolari di chi lavora, ad esempio, a turni; non in ultimo, il potenziamento dei sogni lucidi.

Questi si verificano quando una persona, pur consapevole che sta sognando, riesce ad assumere il controllo della narrazione del proprio sogno influenzandone lo svolgimento. Va detto, tuttavia, che col sonno polifasico non mancano gli effetti collaterali: come sottolinea sempre la Sleep Foundation, si hanno una minore capacità di rispondere celermente agli stimoli in fase di veglia, una maggiore sonnolenza e vari impatti negativi sulla salute psicofisica.

Fonte: Sleep Foundation

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