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LIFESTYLE 13 NOVEMBRE 2021

Sotto il lago Omodeo è nascosta una casa fantasma: la storia segreta

Quando i ricordi del passato riemergono e bussano alla porta del presente veniamo assaliti da un insieme di sentimenti: nostalgia, curiosità e angoscia. L’Italia è ricca di posti misteriosi, come il campanile di “Curon” e forse è per questo che, quando riemerge, la casa fantasma del lago Omodeo attira a sé numerosi visitatori. Questa è la sua storia.

La casa fantasma del lago di Omodeo: ricordi dal passato

Quando si ammira la bellezza fatiscente e decadente di un vecchio edificio è impossibile non porsi alcune domande: chi ci viveva qui? Cosa è successo? C’è qualcuno che può testimoniarne la storia? Come sempre, se i muri potessero parlare chissà quali aneddoti e segreti ci racconterebbero e chissà cosa potrebbero rivelare della casa fantasma del lago di Omodeo, che riemerge dalle acque nei periodi di siccità. Il lago della provincia di Oristano porta il nome dell’ingegnere che gli ha dato la luce, Angelo Omodeo. Erano gli anni della prima guerra mondiale, più di un secolo fa. L’ingegnere decise di realizzare qui, in Sardegna, lungo il fiume Tirso, quello che sarebbe diventato uno dei più grandi bacini artificiali d’Europa e di realizzare una grande diga. Nelle fasi di realizzazioni ci fu anche la demolizione di un intero paese, Zuri, per poi ricostruirlo più in alto. Finalmente, nel 1924, la diga di Santa Chiara venne inaugurata alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, ma la sua gloria non durò a lungo.

Riemerge dalle acque la casa fantasma del lago Omodeo: chi ci viveva

A custodire la diga vennero assunti un capo e un vice centrale. A loro venne assegnata una casa in cui vivere con le proprie famiglie. Era una villa elegante, rigogliosa, raffinata. Era costituita da 6 camini distribuiti su due piani pieni di stanze ed era circondata da un giardino immenso con frutteti, palme e banani. Il posto ideale per far crescere dei bambini e accogliere gli amici. Una villa piena di vita e di risate, che si è zittita con la chiusura della diga alla fine degli anni ’60. L’acqua è stata liberata e l’edificio sommerso. Di tanto in tanto, nei periodi di siccità, la vecchia villa emerge dall’oscurità del lago, rivelando il suo antico, ma ormai scomparso, splendore. Dalla villa è possibile ammirare delle scale scendere verso il cuore del lago e chissà per cosa fossero adibite.

Qualcuno ha avuto la fortuna di vedere la villa del capocentrale al suo massimo splendore e chissà se c’è qualcuno capace di descriverne la vita. Ai curiosi, purtroppo, è lasciata solo l’immaginazione di come potesse essere, magari credendo di sentire qualche sussurro dal passato.

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