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CURIOSITÀ 13 APRILE 2023

Strane creature blu sulle spiagge: fai attenzione se ne incontri una

Si chiama
Velella velella, ma alle nostre latitudini è conosciuta anche come
barchetta di San Pietro o barchetta di San Giovanni. La sua apparizione sulle spiagge americane ha messo in allarme i media e i tanti cittadini che hanno iniziato a passeggiare sulle rive dell’oceano. Ma che cos’è questo strano organismo? È pericoloso per l’uomo? La velella azzurra che invade le spiagge non è una medusa Partiamo dalle basi. La
velella non è affatto un solo animale, ma una vera colonia di idrozoi, cioè
minuscoli polipi che condividono una pellicola gelatinosa che li protegge. Durante il periodo primaverile e l’inizio dell’estate, è possibile
avvistare interi sciami di barchette sulla superficie dell’acqua. In caso di mareggiate non è raro che ricoprano le spiagge. Spesso scambiate per meduse a causa della loro forma, le velelle hanno un caratteristico colore azzurro. Grandi tra i 4 e gli 8 centimetri, hanno una cresta verticale più chiara che somiglia proprio a una vela. Ogni idrozoide che compone la colonia ha una funzione diversa: i gastrozoidi si occupano del nutrimento, i dattilozoidi della difesa e i gonozoidi della riproduzione. Si può maneggiare a mani nude ed è pericolosa? Chi vive in luoghi di mare sa che questi particolari organismi possono essere trovati con molta facilità sul bagnasciuga in alcuni periodi dell’anno. Non tutti sanno però che le velelle sono carnivore, e catturano le loro prede – in genere il plancton – con
i tentacoli, che contengono delle tossine. Prendere in mano una barchetta di San Pietro non è pericoloso, perché
queste sostanze sono innocue per gli esseri umani. Non riescono infatti a penetrare negli strati più superficiali della nostra pelle. Tuttavia bisogna stare molto attenti quando si maneggia una di queste strane creature del mare.
Non bisogna mai strofinarsi gli occhi, la bocca o il naso dopo averle toccate. Le parti più esposte del nostro corpo e le mucose, infatti, potrebbero assorbire queste tossine, e causare gravi reazioni nei soggetti più fragili. Perché la velella è detta barchetta di San Pietro o di San Giovanni La velella è nota nel mondo anglofono come
sea raft (zattera marina),
by-the-wind sailor (marinaio del vento),
purple sail (vela viola),
little sail (piccola vela). In italiano è associata invece a San Giovanni e a San Pietro. I due apostoli sono descritti come pescatori nel Vangelo, e tradizionalmente i loro simboli sono barche e vele. In diverse regioni, durante l’ultima settimana di giugno, si celebra un rito propiziatorio, di origine pagana, chiamato proprio
barca di San Pietro o
barca di San Giovanni. Consiste nel far colare in contenitore pieno d’acqua dell’albume d’uovo, lasciandolo tutta la notte all’aria aperta per assorbire la rugiada. Se l’indomani avrà la forma di una barca con le vele spiegate, sarà un buon segno per l’annata agraria, un viaggio in programma o il proprio futuro. Superstizioni o meno, trovare una velella in spiaggia non è affatto raro, un po’ come i misteriosi
borsellini delle sirene o i
gelatinosi radiolari.

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