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EMOZIONI 04 SETTEMBRE 2022

Sviene e cade dalle scale, il figlio di soli otto anni la salva

È solo un bambino, molti si sarebbero paralizzati dalla paura. Ma non lui: quando sua madre sviene e cade dalle scale, il figlio di soli 8 anni interviene e le salva la vita. La donna protagonista di questa storia si chiama Regan Deeley ed è davvero fortunata.

Grayson Stewart, questo il nome del figlio, non appena la sente cadere per terra, interviene chiamando immediatamente i soccorsi. Il personale sanitario, capendo la situazione e in attesa di intervenire, gli spiega cosa fare. La madre si risveglia con il bambino al suo fianco, intento a monitorare i suoi parametri vitali.

I dettagli del salvataggio

Quando sviene e cade dalle scale, la situazione appare disperata. A casa non c’è nessun adulto in grado di intervenire. Tuttavia, il figlio di soli otto anni, dimostrando una forza d’animo fuori dal comune, chiama i soccorsi e aiuta i paramedici a valutare la situazione.

Il piccolo le rimane accanto fino a quando non arriva l’ambulanza e la donna, quando riapre gli occhi, il primo volto che vede è quello del suo bambino, cresciuto in una frazione di secondo. Una reazione la sua che riempie il cuore di orgoglio.

In attesa dei soccorsi, il bambino si prende cura anche del fratello Drew. Si allontana un attimo e lo porta da un vicino di casa perché badi a lui e non assista alle operazioni salvavita dei medici.

Grayson fa poi entrare i paramedici nella loro casa di South Shields e, grazie a lui, la sua mamma si salva. Gli accertamenti non rivelano nulla di preoccupante e la caduta non provoca conseguenze gravi o permanenti. La determinazione di questo bambino ricorda quella del cane abbaia disperatamente per salvare il fratellino caduto in un pozzo e quella dei cani bagnini che salvano 5 ragazzi a Palinuro.

La testimonianza della madre

“Mi sono svegliata verso le tre del mattino e mi sono sentita male, avevo le vertigini. Dopodiché ho avuto un vuoto di memoria. Quando non mi sono svegliata, il mio bambino era al telefono con i paramedici dell’ambulanza”: racconta la madre.

“La signora al telefono deve avergli chiesto di verificare come stessi. Stava controllando il mio polso e la mia respirazione e poi mi toccava braccia e gambe e mi chiedeva: ‘Riesci a sentirlo?’. Allora io ho risposto: ‘Ho spilli e aghi nelle dita’ e lui lo ha riferito al telefono”: ha continuato la donna, riferendosi alla prontezza del figlio.

L’epilogo di questa storia sarebbe potuto essere molto diverso, senza la prontezza d’animo del piccolo. Tutto è bene quel che finisce bene, si dice in questi casi.

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