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CURIOSITÀ 30 MAGGIO 2021

Tardigrado, l'orso microscopico ma indistruttibile

Il tardigrado è un animaletto minuscolo, ma dalle potenzialità enormi che hanno spinto i ricercatori a studiarlo nei minimi dettagli. Il suo nome è dovuto al fatto che abbia un’andatura piuttosto lenta, ma in questo caso è proprio il caso di dirlo: “Chi va piano va sano e va lontano”.

L’orsetto dalla resistenza incredibile

Chiamato anche “orsetto dell’acqua”, ha le sembianze di un orso ma è molto più piccolo. Nonostante non sia feroce come l’animale che tutti conosciamo, questo piccolo esserino ha una straordinaria resistenza agli urti che lo rende un perfetto ‘proiettile’ vivente. Inoltre, riesce ad adattarsi e a sopravvivere a qualsiasi condizione:

  • temperatura;
  • vuoto;
  • radiazioni;
  • spazio cosmico;
  • digiuno che può durare anni.

Tutti gli esperimenti condotti sul tardigrado hanno dimostrato quanto sia resistente. Inoltre, si ipotizza che possa essere fra i cosiddetti semi che – secondo la teoria della panspermia – hanno permesso il passaggio interplanetario della vita.

Gli studi scientifici

Insomma, un vero e proprio tesoro che va preservato. Un enorme potenziale studiato anche da Alejandra Traspas e Mark Burchell dell’Università di Kent (UK). I due ricercatori hanno scoperto che il tardigrado può sopravvivere a impatti che avvengono ad altissime velocità.

Per dimostrarlo hanno letteralmente sparato individui di Hypsibius dujardini – una specie di questo animale microscopico – contro una superficie sabbiosa. Ma prima li hanno caricati in un proiettile, congelato per 48 ore (in modo da indurre uno stato di criptobiosi, un letargo metabolico). La velocità era compresa tra i 2000 e i 3600 km/h.

A mo’ di paragone, 20 tardigradi sono stati congelati e scongelati senza che venissero sparati con la pistola. Il risultato? La loro tenacia li ha fatti sopravvivere a impatti sino a 2.970 km/h.

Niente extraterrestri

Visto che i dati suggeriscono che picchi di pressione d’urto superiori a 1.14 gigapascal uccidono questi animaletti, è difficile che siano arrivati sulla Terra attraverso l’impatto di un corpo celeste. Ma ci sono altri luoghi nel Sistema solare dove gli urti sono meno violenti e il processo potrebbe essersi verificato. Per esempio durante l’espulsione mediata da impatto di rocce terrestri sulla Luna e l’espulsione di rocce di Marte sulla luna Fobos.

Insomma, l’apparenza inganna e degli esserini di cui nemmeno conoscevamo l’esistenza si sono dimostrati molto più resistenti di animali che ai nostri occhi sono indistruttibili. Il loro aspetto dolcissimo, quasi da peluche, nasconde delle doti sorprendenti.

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