In questo particolare momento storico, i cittadini russi sono sempre più isolati dal resto del mondo: la causa sono le politiche restrittive messe in atto dal Cremlino per controllare il flusso di informazioni inerenti alla guerra in Ucraina.
Di tutta risposta, è in costante aumento il numero di utenti che utilizzano alternative per poter navigare in rete liberamente. Tra le soluzioni che lo rende possibile c’è Tor, The Onion Router, un progetto open-source che permette a chiunque voglia di navigare proteggendo la propria privacy.
Come funziona Tor, il progetto open source per navigare in incognito, anche dalla Russia
Il Tor Project è un’organizzazione non profit fondata nel 2006, e l’a executive director Isabela Bagueros ha spiegato, in una lunga intervista rilasciata a Wired, la tecnologia che sta alla base che permette tutto questo.
Tor è sostanzialmente composta da due parti fondamentali:
- la rete, che permette di navigare nel web nascondendo l’indirizzo Ip,
- il browser Tor, sviluppato su una versione modificata di Mozilla Firefox.
La sicurezza è garantita dalla decentralizzazione, composta da tre server e chiamati nodi, attraverso i quali la connessione viene criptata.
Tor in Russia, i numeri non a caso sono in aumento
Non a caso, tra i Paesi che fanno registrare il più alto tasso di traffico su Tor c’è La Russia, insieme a Germania e Stati Uniti. Nonostante i blocchi avvenuti in Russia, dove da dicembre la rete Tor è stata bloccata, Bagueros ha spiegato nell’intervista che c’è una soluzione per aggirare il problema.
“Abbiamo un mirror del sito e siamo sempre disponibili via mail per inviare a chiunque lo chieda un link alternativo per scaricare il browser. Una volta ottenuto ci si può connettere attraverso un server bridge, un ponte” ha spiegato Bagueros.
Questo è possibile perché, sebbene la lista dei nodi Tor sia pubblica, e quindi censurabile da Stati come la Russia, la lista dei “bridge”, ovvero dei ponti, invece è privata, e questo rende possibile a chiunque ne faccia richiesta di continuare a navigare in incognito.
Bagueros ha spiegato a Wired anche l’importanza e la possibilità di collaborare a questa “libertà” di navigare online, proprio attraverso i ponti: “Abbiamo sviluppato un’estensione compatibile con i principali browser che si chiama Snowflake che permette a chiunque di mettere a disposizione un po’ della propria banda internet e condividerla con gli utenti Tor” mantenendo, ovviamente, l’anonimato.