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CONSIGLI 17 FEBBRAIO 2021

Trazione posteriore: cos'è, pro e contro

Acquistare un’auto nuova è un po’ come scegliere una “compagna di viaggio” che resterà con noi a lungo e per questo la si desidera affidabile e il più possibile adatta al nostro stile di guida: il tipo di trazione è una delle tante caratteristiche a cui prestare attenzione.

Per un guidatore alle prime armi, la trazione posteriore può risultare molto difficile da gestire: i piloti esperti, invece, possono trarre il massimo divertimento da questa soluzione, che affida tutta la potenza propulsiva del motore alle ruote posteriori.

Non è un caso che siano soprattutto i modelli più “sportivi” immessi sul mercato ad essere impostati in questo modo: rispetto ai più diffusi veicoli a trazione anteriore, queste auto devono montare un ulteriore componente, cioè un albero che trasmetta la forza del motore posto davanti fino al retrotreno, cosa che le rende più pesanti e costose.

Nei modelli di alta gamma è possibile, invece, che il motore venga posizionato direttamente in coda al veicolo. I principali vantaggi dell’appesantimento della parte posteriore dell’auto sono l’elevata aderenza delle ruote al fondo stradale asciutto quando si accelera e minori costi di manutenzione soprattutto per quanto riguarda l’impianto di trasmissione.

Per chi guida, la differenza principale tra trazione anteriore e posteriore risiede nel modo in cui si affrontano le curve a velocità sostenuta: con il moto affidato alle ruote davanti, infatti, bisogna tenere sotto controllo l’effetto di sottosterzo per il quale il veicolo tende ad allargare verso l’esterno la traiettoria di percorrenza, mentre per la soluzione posteriore si va incontro facilmente alla deriva del retrotreno, quindi al sovrasterzo, che tende a stringere la linea impostata dal pilota verso l’interno.

La manovra di controsterzo che corregge quest’ultima anomalia alleggerendo il carico laterale sulle ruote anteriori sterzanti porta, se effettuata male, alla perdita di controllo del mezzo, che può quindi più facilmente sbandare e andare fuori strada.

Bisogna tenere presente, inoltre, che non essendo le ruote posteriori in grado di direzionare la marcia del veicolo, a velocità elevata o su fondi sdrucciolevoli, asfalto bagnato o in presenza di neve sulla carreggiata, aumenta sensibilmente il rischio di finire in testacoda.

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