VIDEO
Cerca video
CURIOSITÀ 20 AGOSTO 2021

Trova un messaggio in bottiglia: gli risponde il 13enne che lo ha scritto

Affidare un messaggio in bottiglia alle onde del mare è il più romantico dei gesti, ma di solito succede solo nei film. Eppure questa volta è accaduto davvero, in quella che sembra una favola dei giorni nostri.

Come in un film

Protagonista inconsapevole di questo racconto meraviglioso che ha fatto il giro del web è Ettore con la sua lettera in bottiglia. E come ogni storia che si rispetti, anche questa ha avuto il suo narratore che l’ha raccontata attraverso le pagine di Facebook.

Se non fosse stato per Giuseppe, infatti, questa storia sarebbe rimasta nota solo alle onde del mare e ai granelli di sabbia.

Una scoperta sorprendente

In seguito al ritrovamento della “bottiglia di vetro con tappo bianco incastrata tra gli scogli”, giuseppe ha deciso di raccontarla, intitolandola: “Message in a bottle”. Il ritrovamento, racconta giuseppe, è un’autentica scoperta. Un pezzo di carta scritto a penna su entrambi i lati, 10 pensieri e la chiara volontà da parte dell’autore di affidare i propri pensieri alle onde del mare. “Sembrano 10 comandamenti laici, guidati da un’ispirazione intima e prorompente, Leggendoli mi hanno ricordato molto ‘Il Profeta’ di Khalil Gibran”. A colpire Giuseppe sono soprattutto le prime parole: “Finché condivideremo la nostra sorte e ci impegneremo a scoprire chi siamo, sopravviveremo e salveremo le fragilità”. La firma, l’età dell’autore riportati nella lettera, hanno permesso a giuseppe di fare un appello su Facebook per ritrovare Ettore, il ragazzino di 13 anni, autore di questo romanticissimo gesto.

“Vorrei tramite questo social conoscere Ettore, vorrei dirgli che la sua lettera è scritta molto bene e che non solo ho compreso, ma condivido i suoi pensieri”.

Il lieto fine che ha commosso tutti

Una storia che ha avuto un lieto fine grazie al tam tam mediatico, Ettore ha potuto contattare giuseppe, ringraziandolo di aver dato testimonianza del suo gesto

Una favola moderna che ha fatto sognare, perché forse, come ha concluso Giuseppe, “Questo fugace intreccio nei nostri destini ci ha davvero permesso di capire chi siamo, mettendo a nudo le nostre fragilità per poterle salvare”.

Chiudi
Caricamento contenuti...