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SALUTE 22 GIUGNO 2020

Tumore al seno, la storia di Roberta : "Non mollate perché ogni donazione può fare una montagna"

Roberta è una sportiva, vuole aprire un suo studio come personal trainer, partecipare a un importante evento di corsa. La sua vita subisce però uno stop inaspettato: riceve una diagnosi di tumore al seno. Deve sottoporsi a un intervento urgente di mastectomia e viene operata alla Fondazione Maugeri di Pavia. Per fortuna, non ci sono metastasi e non servono radioterapia o chemioterapia “Eppure non è stato facile, soprattutto a livello psicologico: ho visto il mio corpo deturpato e ho avuto paura che ormai il cancro fosse ‘entrato’ in me. Ho temuto che non sarei riuscita a combatterlo”. Lo sport continua a essere la sua passione e la sua valvola di sfogo: “10 giorni dopo l’intervento sono tornata in palestra perché avevo urgenza di muovermi, di riattivare corpo e mente”. La determinazione è fondamentale, sia per correre che per sostenere la ricerca “Magari non sarei neanche qui senza la ricerca. Quindi non mollate perché ogni piccola donazione può fare una grossa montagna. È l’unico modo per vincere la maratona più bella della nostra vita”. Tumore al seno Il seno è costituito da un insieme di ghiandole e tessuto adiposo ed è posto tra la pelle e la parete del torace. In realtà non è una ghiandola sola, ma un insieme di strutture ghiandolari, chiamate lobuli, unite tra loro a formare un lobo. In un seno vi sono da 15 a 20 lobi. Il latte giunge al capezzolo dai lobuli attraverso piccoli tubi chiamati dotti galattofori (o lattiferi). Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. Ciò significa che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo. In teoria si possono formare tumori da tutti i tipi di tessuti del seno, ma i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.

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