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BUONO A SAPERSI 13 LUGLIO 2022

Un "killer" invisibile rivelato nell'aria: perché preoccupa

Da uno studio condotto dalla Nanyang Technological University of Singapore è emerso un dato preoccupante. La ricerca, pubblicata sulla nota rivista “Nature”, ha messo in evidenza come la concentrazione di metano nell’atmosfera sia diventata preoccupante.

Dal 2007 a oggi, la concentrazione di metano nell’aria è aumentata in maniera progressiva. Le speranze, non andate a buon fine, erano quelle di una riduzione in seguito alla pandemia e alla minore intensità delle attività produttive. Nel 2021 il metano presente nell’aria ha visto una pesante crescita pari a 17 parti per miliardo. Dal 1983 ad oggi non si era mai registrata una variazione così importante. Lo studio dei ricercatori asiatici ha quindi aperto gli occhi su una condizione allarmante per la nostra atmosfera.

Emissioni di metano: le cause e i principali responsabili

Tra le cause e i principali responsabili delle emissioni di metano in atmosfera troviamo le torbiere, i fondali marini e gli ambienti in stato di degrado. Ma anche gli allevamenti, l’agricoltura e la produzione di combustibili fossili. L’idrocarburo è fondamentale per intuire se ci sia vita in altri pianeti del sistema solare ma sulla terra va monitorato costantemente. I ricercatori dell’Università di Singapore hanno cercato di spiegare la strana reazione chimica a cui si è fatto riferimento in precedenza.

Concentrazione di metano nell’aria: il ruolo determinante dei cambiamenti climatici

Solitamente il metano interagisce con i cosiddetti radicali ossidrili: si tratta appunto di radicali sprigionati dalla fotolisi dell’acqua attraverso l’irradiazione solare. Il metano si dissolve proprio in seguito a questo processo e ultimamente la natura sta producendo più gas rispetto a quanto ne consuma. Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, è una corsa contro il tempo, soprattutto perché hanno un ruolo determinante in tutto questo, ma non sono i soli.

Lo studio dei ricercatori asiatici è già stato preso in considerazione come uno di quelli da approfondire con maggiore attenzione all’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico), il gruppo scientifico che dal 1988 studia il riscaldamento globale, l’impatto su ambiente e uomo, in ogni sua forma. Sembra addirittura che la concentrazione di metano nell’aria sia destinata ad aumentare ancora nei prossimi anni per via delle temperature elevate

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