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CURIOSITÀ 09 GIUGNO 2021

Una lana di cachemire pregiata fatta col pelo dei cani

Sembra una lana tipo cachemire, ma le capre hircus, dalle quali si ricava la fibra tessile, non c’entrano nulla. Il pregiato elaborato è ricavato dal sottopelo dei cani rielaborando un’antica pratica secolare che arriva dalla fredda Siberia.

L’intuizione è di una start up di due studenti italiani di 24 anni. Il progetto è arrivato alla finale del programma di pre-incubazione “HEC-42 Launchpad” promosso dall’HEC Paris, tra le competizioni di start up più prestigiose d’Europa. Morbida, resistente e animal friendly, l’originale filato è pronto a fare il giro del mondo con i primi capi d’abbigliamento. Se a Chicago si è pensato di recuperare i gatti randagi per farsi aiutare a scacciare i topi senza l’uso di trappole o veleni, ora anche i cani possono essere una soluzione originale per rispettare l’ambiente.

Come si ricava la lana dal pelo dei cani

Secondo l’idea dei due italiani, il nobile filato viene recuperato dal sottopelo dei cani che cade naturalmente. Il risultato è una fibra tessile anche più soffice del famoso cachemire, termoisolante e resistente all’acqua.

La Chiegora, così si chiama il prodotto, è estremamente animal friendly, ossia non c’è alcun maltrattamento del cucciolo ma il semplice recupero di pelo che perse quando la specie va in muta. I cani dai quali si può ricavare il tessuto sono quelli che hanno il sottopelo, per esempio le razze tipo Collie e Terranova.

L’arrivo dell’estate è poi la stagione migliore per recuperare il materiale perché con le alte temperature i cani tendono a perdere il pelo in eccesso e gli allevatori li spazzolano per permettergli di vivere meglio. I due studenti hanno spiegato che la fibra non diventerà mai una produzione di tipo industriale, perché significherebbe realizzare allevamenti intensivi incompatibili con la natura e lo spirito dell’iniziativa.

Un progetto sposato da allevatori Enci

Intanto oltre 100 allevatori riconosciuti Enci, Ente nazionale cinofilia italiana, hanno sposato il progetto e stanno conservando il sottopelo dei loro animali. Una volta raccolto, il manto viene trasferito in centri di filatura e tessitura nel Nord Italia e trasformato in gomitoli e capi d’abbigliamento.

La prima collezione di questo nuovo pregiato filato dovrebbe essere già pronta per l’autunno 2021. Una volta perfezionati i prototipi, i due ideatori stanno pensando di puntare sul crowdfunding e sulla collocazione in prevendita dei prodotti realizzati.

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