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CURIOSITÀ 08 NOVEMBRE 2022

Urano: l'occasione da non perdere per ammirarlo

Una straordinaria occasione per ammirare Urano: mercoledì 9 novembre il pianeta su cui “piovono diamanti” sarà alla minima distanza dalla terra. Ecco cosa sapere per non perdere questo spettacolo nel cielo.

Mercoledì 9 Urano sarà all’opposizione e come detto alla minima distanza dalla Terra. Al massimo della sua luminosità, sarà quindi ammirabile per tutta notte. Perciò, tutti con naso all’insù armati di telescopio: seppur la luminosità raggiunge i valori massimi all’opposizione, il pianeta è al limite della capacità di percezione del nostro occhio.

URANO, GLI ORARI MIGLIORI PER OSSERVARLO

Se volete godere della vista di Urano sappiate che il pianeta sarà visibile in particolar modo ad oriente al calare dell’oscurità e a sud nel corso delle ore centrali della notte; un’occasione astrale assolutamente da non perdere, dal momento che il cielo ci regalerà la migliore condizione d’osservazione.

URANO, IL PIANETA GHIACCIATO

Settimo pianeta del Sistema solare dopo Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno, Urano è classificato come gigante ghiacciato a causa dei composti di cui fatto, ovvero acqua, ammoniaca e metano, elemento senza dubbio più abbondante e responsabile del colore verde-azzurro caratteristico. L’atmosfera di Urano è la più fredda di tutto il Sistema solare: le temperature, fra venti potentissimi, raggiungono i 220° centigradi sottozero.

URANO, IL PIANETA SDRAIATO

La caratteristica più curiosa di Urano sta nel suo asse di rotazione, inclinato di 98° sul piano dell’orbita; in parole semplici, il pianeta è adagiato su un fianco. Per gli scienziati, ciò è dovuto ad un evento catastrofico: durante la sua formazione, Urano sarebbe stato colpito da un oggetto celeste grande quanto il nostro Pianeta e spinto a “sdraiarsi”.

SU URANO PIOVONO DIAMANTI

Ma non è tutto: nell’atmosfera di Urano – in realtà anche in quella di Nettuno, Giove e Saturno – avviene un fenomeno incredibile, la nascita di veri e propri diamanti. Secondo una ricerca dell’Università di Stanford, si formerebbero diamanti grandi milioni di carati; è probabile poi che nel corso di migliaia di anni, le pietre preziose affondino molto lentamente negli strati ghiacciati del pianeta, per poi assemblarsi attorno al nucleo.

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