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CONSIGLI 31 AGOSTO 2021

Uva da tavola: le qualità più buone da mangiare

Simbolo di ricchezza e prosperità, l’uva è conosciuta ed apprezzata fin dalla preistoria, soprattutto per produrre il vino: i semi più antichi mai ritrovati risalgono al periodo mesolitico, cioè a circa 7000 anni fa ed i Greci usavano la vite per la cosiddetta “ampeloterapia”, sfruttando le proprietà lassative e diuretiche dei suoi frutti.

Popolare come frutto da tavola solo a partire dai banchetti nobiliari del XVII secolo, l’uva è coltivata in tantissime varietà diverse, suddivise in bianche, nere e rosse. Tra le più amate c’è la Pizzuttella, detta anche “uva corna”, caratterizzata da acini gialli oblunghi e prodotta soprattutto in Puglia, così come la Baresana; la Regina, invece, è disponibile in incroci diversi a seconda della zona di coltivazione ed i suoi chicchi sono dorati e profumati. Sempre tra le uve bianche, immancabile nella spesa autunnale la qualità Italia, con acini grossi e croccanti e la buccia tendente al verde chiaro, seguita dai grappoli “magnum” della Victoria, con polpa succosa e dolce e maturazione precoce, mentre la Lugliatica si gusta già dal mese di luglio.

Originaria di Pantelleria, l’uva Zibibbo ha chicchi aromatici e profumatissimi di color giallo vivo, caratterizzati da una macchiolina scura sul fondo. Tra le rosse, ipocaloriche ricostituenti e ricche di vitamina K, troviamo la Scarlotta Seadless senza semi, la dissetante Apulia Rose e la californiana Red Globe, che si trova al supermercato fino a fine dicembre.

Tra le nere, la prima a comparire è la carnosa e dolcissima Cardinal, in vendita già da agosto, seguita da Black Magic ed Autumn Royal, delicata e priva di semi. L’uva fragola, infine, detta anche uva americana, si presta anche alla preparazione di crostate e focacce dolci.

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