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VIAGGI 19 LUGLIO 2018

Villa Panza a Varese, il regno dei colori

Sul colle di Biumo, quartiere situato nella parte alta del territorio della città di Varese, c’è uno dei più preziosi beni architettonici di proprietà del FAI di tutta la Lombardia: si tratta della settecentesca Villa Orrigoni Menafoglio Litta Panza, meglio conosciuta solo con il nome di Villa Panza, donata al Fondo per l’Ambiente Italiano dagli ultimi proprietari, Giuseppe e Giovanna Panza, nel 1996. Villa Panza è rinomata in tutto il Mondo per ospitare al suo interno delle pregevoli collezioni di opere d’arte contemporanea di oltre 150 artisti americani, tutte ispirate alla luce e conservate a partire dal XX secolo dall’appassionato cultore Giuseppe Panza di Biumo: nell’area dei rustici, troviamo fulgidi esempi di arte ambientale di Dan Flavin, Robert Wilson, Wim Wenders e James Turrel. In altri ambienti, sono invece esposti capolavori africani e manufatti precolombiani. Circondata da un meraviglioso giardino all’italiana di 33.000 mq, in cui spiccano la serra ed il tempietto progettati dall’architetto Piero Portaluppi, questa splendida opera architettonica, che ora è adibita solo a museo, consta di tre piani che si elevano da una pianta ad U ed era inizialmente concepita per essere una “villa di delizia”, dove cioè organizzare unicamente ricevimenti mondani, senza viverci stabilmente. Una poco oculata gestione delle finanze, però, fece diventare il complesso troppo costoso da mantenere e la proprietà passò di mano in mano fino al 1829, quando il nobile milanese Pompeo Litta Visconti Arese incaricò l’architetto Luigi Canonica di ampliarne la struttura, disegnando un nuovo fabbricato monopiano a pianta ovale dove tenere i banchetti, che venne chiamato Salone Impero, e progettando rustici, scuderie e rimesse per le carrozze, che trasformarono la Villa in una vera e propria residenza gentilizia. Il FAI si occupa attualmente della conservazione e dell’apertura al pubblico di Villa Panza, che si trova in piazza Litta 1 a Varese, ed è sede anche del rinomato ristorante “Luce”.

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