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CURIOSITÀ 16 FEBBRAIO 2023

Vino troppo costoso? Ecco quanto dovrebbe costare davvero una buona bottiglia

L’Italia è conosciuta nel mondo per il buon cibo, ma anche per la sua produzione di vino. I dati parlano chiaro: nel 2021 il nostro Paese ha prodotto 50,9 milioni di ettolitri, più o meno uniformemente divisi tra nord e sud dello stivale.

Che si tratti di rossi o bianchi, il Belpaese può dire la sua in quanto a eccellenza vinicola. E questo nonostante le etichette salutiste volute dall’Unione Europea che mettono a rischio il mercato italiano (ne abbiamo parlato qui).

Il vino in commercio, non solo italiano, è tanto. Insieme alla quantità, vi sono differenze notevoli di qualità, che ne determinano il prezzo. Ma quanto bisogna spendere per una buona bottiglia di vino? Gli esperti hanno provato a rispondere a questa domanda.

Quanto dovrebbe costare una buona bottiglia di vino

Iniziamo col dire che esiste un metodo univoco per decidere quale sia il giusto prezzo di una bottiglia di vino. Nessuna regola scritta, nessun dogma. Però è possibile fare delle considerazioni importanti per i consumatori, al fine di agevolare l’acquisto.

Camminando in un qualunque supermercato troviamo una quantità di vini considerevole e provenienze estremamente variegate. Ma da cosa dipende la differenza di prezzo tra una bottiglia e l’altra? Capita spesso, infatti, di imbattersi nello stesso vino (per tipologia e provenienza), magari di cantine differenti e con una disparità di costo importante.

Per rispondere a questa domanda è necessario comprendere tutto ciò che si cela dietro al prodotto finale. Essendo un prodotto agricolo, il vino presenta costi fissi di produzione. Capita, pertanto, che durante le annate “meno fortunate”, questi costi fissi incidano maggiormente in vigneti di piccole dimensioni. A pesare sono anche i costi del marketing e, quindi, per la promozione del prodotto: etichetta, pubblicità, qualità della bottiglia e del tappo, sono alcuni dei fattori che determinano un costo di produzione maggiore e, di conseguenza, un prezzo finale più alto.

Infine, i vini maggiormente esaltati dalla critica generano l’inevitabile gioco della domanda e dell’offerta: più aumenta l’interesse verso un prodotto, più scarseggia la sua disponibilità di tal prodotto, più alto sarà il prezzo.

Vino costoso? I consigli dell’esperta

Nel tentativo di orientare meglio il consumatore su quale vino scegliere e su quanto spendere, è intervenuta Julian Dyer, direttore operativo del Regno Unito per il portale australiano McGuigan Wines. Il vecchio adagio “chi più spende meno spende” può essere utilizzato anche in questo ambito, ma senza esagerazioni. Garantirsi una buona bottiglia di vino, infatti, non vuol dire necessariamente dover spendere cifre importanti. Basta una cifra di poco superiore ai 10 euro per avere una qualità eccellente.

Inoltre, meglio affidarsi a un marchio conosciuto, piuttosto che alla qualità estetica dell’etichetta. Un altro aspetto riguarda l’annata: non è detto che un vino invecchiato sia necessariamente di alta qualità: questa è una caratteristica propria solo di vini di altissima fascia.

Infine, il prezzo alto non è garanzia di alta resa. Questo perché ogni vino ha senso di essere consumato nelle condizioni atte a esaltarlo al massimo. Secondo l’esperta, non conta il costo. Una bottiglia da 25 euro consumata durante un barbecue risulterebbe totalmente inutile, in quanto non si apprezzerebbe a dovere. “È meglio affidarsi a un rivenditore fidato, in grado di consigliare al meglio, in base alle specifiche e soggettive esigenze”, ha concluso Julian Dyer.

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