Era il 1991 quando l’attrice e comica Whoopi Goldberg veniva insignita dell’Oscar come migliore attrice non protagonista diventando così la seconda donna afroamericana ad aver vinto il prestigioso riconoscimento dopo Hattie McDaniel.
“Sono un’artista. L’arte non ha colore, né sesso.”
Da quel momento la sua carriera è stata costellata di premi e riconoscimenti tra cui anche due Golden Globe e due Emmi Award. È una delle poche attrici, infatti, ad aver avuto l’onore di centrare l’Egot, vincendo i quattro principali premi annuali statunitensi dedicati all’intrattenimento.
Whoopi Goldberg è entrata nel cuore di tutti per aver saputo dare vita a personaggi cinematografici divenuti iconici, come Oda Mae Brown in Ghost. Celebri le sue interpretazioni anche in Sister Act e ne Il colore viola di Steven Spielberg
Nata a New York il 13 novembre del 1955, Whoopi Goldberg, all’anagrafe Caryn Elaine Johnson, è salita sul palcoscenico per la prima volta a 8 anni con un obiettivo, quello di diventare attrice.
“Sono cresciuta in un momento in cui non sarebbe mai venuto in mente a nessuno di dirmi che c’era qualcosa che non avrei potuto fare”.
Tenacia e coraggio hanno contraddistinto la sua giovinezza quando a vent’anni, per plasmare i suoi sogni, ha lavorato come commessa, lavapiatti e persino come truccatrice per una ditta di pompe funebri.
Inghiottita dal mondo là fuori, Whoopi precipita presto nel vortice della tossicodipendenza e si ritrova a combattere con i suoi demoni, toccando il fondo in quello che è stato il periodo più buio della sua vita. Poi l’arrivo di Alvin Martin, suo primo marito e assistente sociale, con il quale ha la sua unica figlia: Alex Martin.
Sono quelli gli anni in cui può dire addio al passato tormentato e con i primi successi e la scelta del nome con la quale tutti la conosciamo, viene consacrata ad attrice di fama internazionale. Diventa doppiatrice, cantante e produttrice, ma trova anche il tempo per le attività sociali.
Mamma, nonna e bisnonna, Whoopi Goldberg, è sempre stata un punto fermo nell’attivismo internazionale. Nel 1999 viene premiata dalla comunità LGBTQ+ con il premio GLAAD Media Awards. È in prima linea per combattere la povertà nel mondo al fianco dell’associazione inglese Comic Relief ed è impegnata nei movimenti MeToo, TimesUp e Black Lives Matter.
