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CONSIGLI 13 AGOSTO 2023

Il caffè sparirà per sempre: la previsione da brivido

Il caffè è una bevanda molto amata, soprattutto in Italia, e fa parte della routine giornaliera e quotidiana di gran parte della popolazione in tutto il mondo. Ma cosa succederebbe se i pregiati chicchi diventassero introvabili e non si potesse più consumare la consueta bevanda? Il rischio sembra un miraggio, eppure potrebbe presto diventare realtà: il caffè potrebbe sparire per sempre se non si pone rimedio a una serie di condizioni.

Perché il caffè potrebbe sparire per sempre

A mettere in pericolo le piantagioni di caffè sono i cambiamenti climatici con il conseguente aumento delle temperature. Alcuni esperti hanno stimato che l‘area di produzione del caffè in Etiopia potrebbe essere ridotta di quasi il 60% entro la fine del secolo 2100. La causa sarebbe la previsione di un aumento della temperatura di quattro gradi Celsius che soffocherebbe la produzione di caffè in tutto il paese.

Ma il riscaldamento globale potrebbe causare problemi simili anche ai produttori in America Latina. Il cambiamento climatico sta causando lunghi periodi di pioggia e siccità che non permettono di rispettare i criteri per portare avanti le piantagioni, le quali dipendono da determinati livelli di luce, temperatura e umidità. Questo potrebbe portare a una riduzione dell’area adatta alla coltivazione del caffè fino al 50% entro il 2050.

Quali qualità potrebbero sparire prima

Secondo quanto riportato in un comunicato del Banco Interamericano de Desarrollo, la Banca Interamericana dello Sviluppo, la prima qualità di caffè che rischia di sparire sarebbe proprio l’arabica, universalmente riconosciuto come la più gustosa e aromatica. La causa è legata al fatto che le piante del caffè di qualità arabica sono meno tolleranti all’aumento delle temperature e più suscettibili alla “ruggine” o roya, una malattia provocata da un fungo parassitario di colore giallastro.

Al contrario la qualità “robusta”, derivata dalla pianta Coffea canephora, è più resistente al calore, al fungo della ruggine e più produttiva di chicchi, ma anche decisamente meno saporita dell’arabica. Secondo le stime degli esperti nei prossimi anni ci sarà un aumento delle temperature compreso tra 1,5° e 4,5° nei mesi più caldi, con un impatto potenzialmente catastrofico per le coltivazioni di caffè arabica.

I dati sul consumo di caffè

Osservando un po’ di dati, il consumo globale di caffè sarebbe in costante aumento da quasi 30 anni. Si stima che ogni giorno nel mondo vengano consumate circa due miliardi di tazzine di caffè, con un consumo medio giornaliero di 2,7 tazze a persona. Il prodotto registra un giro d’affari di centinaia di miliardi di dollari all’anno, secondo le stime il valore nel 2022 è stato di ben 460 miliardi di dollari. Milioni sono anche i lavoratori impiegati nel settore della raccolta e produzione di caffè. Se non si pone un freno agli effetti del riscaldamento globale, il rischio della sparizione di questa bevanda avrebbe pesantissime ripercussioni sul tessuto economico globale nonché sulle abitudini giornaliere di intere culture, per esempio se si pensa alla famosa pausa caffè o al bicchiere d’acqua da bere prima o dopo la tazzina fumante.

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