Incontro tra brividi tra Bartolomeo Bove, un fotografo professionista, e alcuni coccodrilli nelle acque del Banco Chinchorro, atollo che si trova a 35 chilometri al largo della costa sud-orientale dello Stato di Quintana Roo in Messico.
Incontri ravvicinati con i coccodrilli
Il Banco Chinchorro ospita una popolazione stimata di circa 500 coccodrilli americani (Crocodylus Acutus) che vivono in una laguna nell’isola centrale dell’atollo e di tanto in tanto si spostano in mare aperto vicino alle palafitte dei pescatori.
È proprio vicino a queste palafitte, in acque poco profonde, che si possono avere incontri ravvicinati con i grandi rettili: così Bartolomeo Bove ha sfruttato la situazione per realizzare un reportage su questi affascinanti animali, arrivandogli letteralmente a pochi centimetri di distanza.
“I coccodrilli sono predatori potenti e molto intelligenti, ognuno con una propria personalità con caratteristiche ben definite – ha raccontato Bartolomeo – Per chi si chiede perché non mi attaccano e si lasciano invece avvicinare indisturbato, la risposta è semplicemente: potrebbero attaccare in qualsiasi momento se ne avessero la possibilità ma sebbene la maggior parte di questi coccodrilli superino noi umani in termini di dimensioni, a volte di gran lunga, in generale percepiscono un essere umano adulto come ‘troppo grande‘ e quindi una preda meno conveniente rispetto a quelli di cui abitualmente si nutrono, come pesci, uccelli, crostacei”.
Come avvicinarsi in sicurezza ai coccodrilli
“Detto questo, però, i coccodrilli non disdegnano certamente le prede più grandi e potrebbero attaccare anche gli esseri umani se se ne presentasse l’occasione – a aggiunto il fotografo – Il modo “più sicuro” per avvicinarsi a questi coccodrilli è direttamente di fronte a loro a causa del loro campo visivo limitato e al loro stesso livello o sotto di loro nella colonna d’acqua. Dritto davanti a loro, perché di solito quando colpiscono scattano di lato, non si lanciano in avanti con un morso”.
“Sono animali molto intelligenti e ti osservano costantemente. I loro occhi seguono sempre i tuoi movimenti nell’acqua. Capita a volte che, anche se vengono avvicinati frontalmente, si posizionano lentamente ma costantemente dalla tua parte, pronti a sfruttare ogni possibile momento di distrazione per valutare l’attacco”, ha concluso Bartolomeo, uscito comunque ‘incolume’ dall’esperienza non prima di aver realizzato queste immagini, tanto splendide quanto da brividi.